Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Auto elettriche: la ricarica fa flop

Fonte: L'Unione Sarda
17 agosto 2017

In una città sempre più pedonalizzata il Comune ora pensa alle prese anche nei condomini

 

 

 

Tre volte deserto il bando per costruire e gestire le colonnine 

 

 

 

 

Nel settembre 2015 la costruzione in città di 18 colonnine per la ricarica delle auto elettriche sembrava essere a un passo: il Comune aveva annunciato la definizione del bando entro il mese successivo e l'assegnazione della gara per la fine dell'anno, con la possibilità di utilizzare il servizio a cominciare da gennaio o febbraio. «Siamo la prima città in tutta Italia ad aver varato un Piano per la mobilità elettrica», aveva sottolineato Mauro Coni, allora assessore comunale alla Viabilità. Cagliari si era classificata quinta sulle 48 città che avevano partecipato al bando ministeriale, ed era previsto un finanziamento di 260 mila euro. A distanza di due anni però nulla è cambiato. I punti di ricarica non si vedono, tranne quelli realizzati al Comando della polizia municipale di via Crespellani (destinati ai mezzi in dotazione alle forze dell'ordine) e i due sistemati al porto dall'Apcoa. Così l'obiettivo di introdurre il capoluogo nel mondo della mobilità a impatto zero pare allontanarsi.
L'ASSESSORA Per tre volte in questi ultimi 24 mesi i bandi pubblicati dall'amministrazione comunale «sono andati deserti», e in un caso l'offerta presentata è stata ritenuta addirittura «inaccettabile» dagli uffici municipali. Luisa Anna Marras, vice sindaca e attuale assessora alla Mobilità, spiega che, forse, l'errore è stato «unire la realizzazione» dei nuovi impianti alla loro «gestione»: decisione che «ci ha creato problemi», ammette l'esponente della Giunta guidata dal sindaco Massimo Zedda, perché potrebbe aver spinto le società in linea teorica interessate al progetto a lasciar perdere o ad abbassare troppo la proposta. Così ora in Comune «si sta pensando» a quali modifiche fare: il primo passo dovrebbe essere proprio la separazione tra gestione e costruzione. Poi si vedrà. Anche perché «a livello nazionale cominciano a fare ragionamenti diversi» e «si stanno rivedendo le cose anche a livello regionale, dove esiste un piano di investimenti di 5 milioni di euro».
CITTÀ PEDONALE Certo una seccatura, per un'amministrazione che lavora assiduamente per diminuire il passaggio di auto in centro e ha avviato un piano di pedonalizzazione di vaste aree della città: progetto che si lega a doppio mandato a un maggiore uso di mezzi pubblici (compresa la linea di tram in via di ampliamento) e a una prevista crescita del mercato di auto elettriche. Il piano iniziale del Municipio prevedeva (e prevede) 18 stazioni di ricarica, ciascuna delle quali dovrebbe avere quattro parcheggi con due prese di corrente riservate ai mezzi elettrici di proprietà comunale e regionale e altre due per i privati cittadini. Il “carburante” in ipotesi sarà venduto al prezzo di costo (così aveva assicurato Coni). Quattro colonne consentiranno la ricarica completa in circa 30 minuti (“fast”), altre 14 in quattro ore. I bandi andati deserti prevedevano una spesa di 180 mila euro per tutte le colonnine, che sarebbero state sistemate «un po' in tutti i quartieri», spiega Marras, in modo tale da consentire una copertura adeguata nel capoluogo.
POCO MERCATO Ma il mercato al momento incerto, con le auto elettriche dal prezzo ancora molto elevato (il settore vale neanche l'uno per cento) e la fine degli incentivi per il loro acquisto, ha rallentato i progetti. Come in un circolo vizioso: le macchine non vengono vendute e la realizzazione delle colonnine non richiama l'interesse delle aziende, ma se non ci sono punti di ricarica è difficile acquistare un veicolo elettrico che poi non si sa bene dove ricaricare.
NEL CONDOMINIO Così qualcuno ha cominciato a sistemare le prese nelle proprie abitazioni, e allora anche l'amministrazione cittadina sta prendendo in considerazione l'ipotesi di sistemare le colonnine all'interno dei condomini, magari prevedendo sconti a vantaggio di chi le dovesse realizzare. Tutte possibilità che dovrebbero essere inserite nella nuova gara d'appalto, in pubblicazione forse «entro settembre», aggiunge l'assessora Marras. Sperando sia la volta buona.
Andrea Manunza