Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lotta sulla trincea dei 300 metri Legambiente: tutelare la fascia costiera. Erriu: rispettato il Ppr

Fonte: L'Unione Sarda
1 agosto 2017

L'associazione ambientalista chiede correzioni consistenti al testo proposto dalla Giunta Lotta sulla trincea dei 300 metri Legambiente: tutelare la fascia costiera. Erriu: rispettato il Ppr

L'Urbanistica sarda viene dal mare. Perché, a torto o ragione, il dibattito sulla legge serve a capire quale sarà il destino della fascia costiera all'interno dei 300 metri dal mare. Il tema degli incrementi volumetrici delle strutture ricettive scalda gli animi degli ecologisti, tanto che Legambiente presenta i propri vincoli: «Nessuna nuova costruzione e regole ferree sugli aumenti volumetrici». La proposta della Giunta «ha bisogno di molte modifiche», dice Vincenzo Tiana, presidente del comitato scientifico dell'associazione. La presidente, Annalisa Colombu, avverte: «Non si possono vanificare i provvedimenti sulla tutela del territorio».
PALETTI RIGIDI Incrementi sì, ma con il contagocce: «Si potrebbe prevedere la sola realizzazione dei volumi strettamente necessari all'adeguamento alle normative tecnologiche, di sicurezza ed efficientamento energetico», sottolinea il vicepresidente nazionale, Edoardo Zanchini. Una presa di posizione netta, anche perché «la Sardegna è al quarto posto nazionale per il consumo di territorio pro-capite», spiega Zanchini, che non si oppone al rilancio del settore edilizio, ma purché passi solo «attraverso la riqualificazione dell'esistente».
Non si tratta di una bocciatura a tutto campo perché «la legge fa anche dei passi avanti», dice Tiana, «dobbiamo però ricordarci la grande intuizione del Piano paesaggistico regionale ed estenderlo anche alla zone rurali». Ci sono poi altre questioni che riguardano le zone agricole, in cui «è giusto rispettare il limite minimo dei tre ettari per edificare», aggiunge.
«NESSUNA COSTRUZIONE» A meno di 300 metri dal mare «non ci sarà nessuna nuova costruzione», ribatte l'assessore regionale all'Urbanistica Cristiano Erriu. Tanti i pareri più o meno contrari alla legge che «dovranno essere formalizzati in commissione da parte di tutti i portatori di interesse», dice: «Ambientalisti, sindaci, sindacati e albergatori».
Il testo della Giunta prevede aumenti volumetrici del 25% per le strutture alberghiere con l'obiettivo di migliorare l'offerta: «Introduciamo criteri anche per garantire ricadute economiche e occupazionali». Erriu difende il suo disegno di legge, ritenendolo «equilibrato e rispettoso del Ppr che non viene superato».
LE PROPOSTE Ma non tutta la politica è pronta a sposare nella sua totalità l'urbanistica pensata dalla Giunta. La rappresentazione plastica sta nelle diverse proposte presentate al Consiglio regionale. Una di queste arriva proprio dai consiglieri del Pd Salvatore Demontis e Alessandro Collu, e ricalca la visione di Renato Soru. Gli incrementi volumetrici nella fascia protetta sono previsti, ma soltanto in arretramento dalla costa.
Qualche differenza riguarda la possibilità di costruire nell'agro dove sarà necessario avere un lotto minimo di 3 ettari, mentre per le strutture turistiche è richiesta una dimensione aziendale minima di 10 ettari.
«COMUNI AL CENTRO» Una stretta per gli alberghi sulla costa è contenuta nella proposta del gruppo di Art. 1-Sdp. «Il massimo consentito è del 10% e con motivazioni precise», spiega Eugenio Lai. Significa che è necessario «dimostrare che si lavora veramente per la destagionalizzazione». La legge nata a sinistra del Pd introduce alcune novità, come «il ruolo centrale dei Comuni nella programmazione, il concetto di perequazione e l'agricoltore part-time», dice ancora Lai, che sulle costruzioni nelle zone rurali sottolinea «l'importanza della bio-edilizia».
RIBALTARE IL CONCETTO Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru scardina il concetto di incrementi volumetrici e fascia dei 300 metri: «Innanzitutto abbiamo un grande patrimonio esistente da valorizzare e non importa dove si trovi». La tesi si fonda sul fatto che «non tutta la Sardegna è uguale e dobbiamo prevedere incentivi che portino veramente a destagionalizzare».
Così il ragionamento si sposta nei centri storici, dove «non possiamo pretendere che le persone stiano in strutture non adatte all'abitabilità. Servono incentivi di tipo urbanistico più che volumetrico». Peru, infine, ricorda che «dobbiamo puntare a migliorare, perché gli scempi possono essere fuori o dentro la fascia costiera».
Matteo Sau