Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Situazione critica nel Nord Ovest e nel Sulcis: nelle altre zone è pre-allarme Allarme siccità, baci

Fonte: L'Unione Sarda
18 luglio 2017

Situazione critica nel Nord Ovest e nel Sulcis: nelle altre zone è pre-allarme Allarme siccità, bacini vuoti
Prime restrizioni nel Sassarese Non piove da febbraio, a parte qualche scroscio estemporaneo a macchia di leopardo, e gli invasi sono mediamente alla metà della loro portata. Alcuni sono quasi vuoti e prima o poi il conto doveva arrivare. È arrivato ieri con l'annuncio delle prime restrizioni nel Sassarese. Da domani sera Abbanoa interromperà l'erogazione dell'acqua tra le 21 e le 6 a Ittiri, Tissi, Ossi, Uri, Olmedo, Sorso, Sennori, Osilo, Muros, Codrongianos, Ploaghe, Chiaramonti, Nulvi e Thiesi.
Dalle 20 alle 6 mancherà l'acqua anche nei quartieri di Sassari dipendenti dal serbatoio di via Milano: Luna e Sole, Monte alto e medio, Monserrato, centro storico alto (da piazza Castello fino via Duca degli Abruzzi), Porcellana, Tingari, Valle Gardona e Gioscari. Il resto della città sarà approvvigionato dal potabilizzatore di Truncu Reale che tratta l'acqua grezza proveniente dal Coghinas.
BIDIGHINZU A SECCO Del resto quella dell'invaso del Bidighinzu, che serve l'area al centro delle restrizioni, è tra le situazioni più difficili dell'Isola: a fronte di un volume invasabile di poco meno di 11 milioni di metri cubi, il 30 giugno scorso ne aveva 1,62, meno del 15%. Per questo l'Enas, l'Agenzia che gestisce il sistema idrico multisettoriale dell'isola, ha imposto ad Abbanoa una riduzione di 70 litri al secondo (dai 450 litri si passerà a 380 litri) sulla portata prelevata dal lago e lavorata dal potabilizzatore del Bidighinzu.
L'auspicio è che l'emergenza sia solo temporanea. «Abbiamo sollecitato l'Enas a eseguire un intervento che consentirà di potenziare il passaggio di acqua grezza dall'invaso del Temo al Bidighinzu tramite un impianto di sollevamento per avere maggiore risorsa in quest'ultimo invaso», spiegano da Abbanoa. «In attesa che vengano effettuati questi lavori, abbiamo dovuto attuare un piano di emergenza che consenta di distribuire al meglio la scarsa risorsa disponibile. Grazie ai lavori straordinari effettuati nei mesi scorsi e alle manovre in rete programmate, le restrizioni saranno inferiori rispetto all'anno scorso (quando era stato necessario sospendere l'erogazione addirittura alle 15) e consentiranno di effettuare chiusure notturne meno drastiche».
IGLESIENTE E SULCIS Una crisi simile c'è nel bacino di Punta Gennarta, nel Sulcis: ha una capacità di invaso di 12 milioni di metri cubi d'acqua e ne contiene 1,74: il 14,38% della portata. In questo caso la situazione è più complicata per gli agricoltori perché si tratta di un invaso utilizzato prevalentemente per uso irriguo anche se, in situazione di emergenza come quella attuale, una parte viene dirottata nei rubinetti delle case.
Nel complesso dei bacini del Sulcis Iglesiente (oltre a Punta Gennarta ci sono Monte Pranu, Bau Pressiu, e Medau Zirimilis) gli invasi contengono il 37% della risorsa.
«Le criticità maggiori si registrano nella parte nord occidentale dell'Isola e nell'iglesiente e, in misura minore, nel Sulcis mentre nelle altre aree la risorsa c'è», conferma Giovanni Sistu, amministratore unico di Enas.
NESSUNA RESTRIZIONE Insomma, i problemi veri riguardano l'agricoltura e all'orizzonte non c'è nessun altra restrizione per l'uso potabile. Del resto a leggere il “Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna”, al 30 giugno 2017 erano presenti nel sistema degli invasi un miliardo 207 milioni di metri cubi d'acqua, pari al 68% della capacità complessiva autorizzata, 116 milioni di metri cubi in meno rispetto al mese precedente. Ottima la situazione nella zona idrografica del Tirso dove nei bacini Rio Torrei, Olai, Govossai, Gusana, Cucchinadorza, Benzone, Sos Canales e Omodeo è invasato l'85% dell'acqua autorizzata. Benino anche nel Campidano dove Flumineddu, Fluminimannu, Flumendosa, Rio Mulargia, Sa Forada de s'acqua, Casa Fiume, Rio Leni, Rio Cixerri, Corongiu e Simbirizzi sono al 67% delle loro possibilità. Meglio nell'area sud orientale: Bau Muggeris, Santa Lucia sono al 74,6% della loro capacità massima.
Il gestore idrico, nei giorni scorsi, ha chiesto a tutti i sindaci sardi provvedimenti che consentano di contenere al massimo i consumi. Per risparmiare in vista di tempi peggiori.
Fabio Manca