Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nella scalinata della parrocchia fiumi di alcol e spaccio di stupefacenti Stampace, la notte fa paur

Fonte: L'Unione Sarda
18 luglio 2017

SANT'ANNA.

Nella scalinata della parrocchia fiumi di alcol e spaccio di stupefacenti Stampace, la notte fa paura L'ultima aggressione sabato scorso: «Rione fuori controllo» 

«Vuole che le dica la verità? Abbiamo paura, per noi ma soprattutto per i nostri figli che non possono più uscire di casa per mangiare una pizza». Barbara Musu, la madre di uno dei ragazzi aggrediti a sprangate nella scalinata di Sant'Anna, sabato scorso, non usa giri di parole.
L'AGGRESSIONE Il “fattaccio” risale all'una di notte di sabato scorso. Un gruppo di amici, con le loro ragazze, alle 19 sono in chiesa a Sant'Anna, chitarra e canti per animare la messa, quindi la pizza e due chiacchiere al fresco, nella scalinata, ritrovo notturno per centinaia di giovani.
«Senza che nulla sia successo prima, i ragazzi», racconta Barbara, «sono stati pesantemente apostrofati da una banda di cinque sconosciuti, uno spintone alla fidanzata di mio figlio che cerca di mettere fine alla faccenda e tutto finisce a calci, pugni e sprangate».
LA DENUNCIA «Quello che è capitato sabato notte non è un episodio isolato», aggiunge «perché al Pronto soccorso del Santissima Trinità, dove abbiamo accompagnato i nostri ragazzi, ne abbiamo trovato degli altri, vittime anche loro di un'aggressione e di un conseguente pestaggio accaduta nella vicinissima piazza Yenne».
Fortunatamente la prognosi per i due giovani, uno stampacino l'altro di Selargius, e per la ragazza di quest'ultimo, è di qualche giorno di cura. «Ma solo perché si sono rifugiati in un locale vicino, in via Azuni, dove hanno ricevuto le prime cure e hanno potuto chiamarci, altrimenti quei cinque che li hanno aggrediti stavano tornando con spranghe e bastoni per completare l'opera».
STAMPACE NEL TERRORE Nel quartiere la paura fa novanta. Nessuno vuole parlare a microfoni aperti, sia i commercianti («abbiamo paura di ritorsioni e di perdere clientela») che i ragazzi aggrediti («con Facebook oggi è un attimo individuarci e se poi ci prendono di mira?)». Un clima di terrore per un rione dalle due facce. Al mattino destinazione obbligata di turisti che risalgono dal porto, con foto-cartolina di rito proprio davanti all'imponente facciata barocca e la sua elegante scalinata. La sera happening per giovani e giovanissimi in condominio con la vicina (ma più discreta e appartata) piazzetta santa Restituta e l'altra scalinata, quella di santa Chiara a metà strada fra piazza Yenne e il Bastione di santa Croce. «Dal giovedì alla domenica centinaia di ragazzini si danno appuntamento in quartiere», aggiunge il titolare di un bed&breakfast «e nella scalinata succede di tutto. Le risse sono all'ordine del giorno, fiumi di birra ma anche di superalcolici, per non dire della droga: spaccio e consumo alla luce del sole, se non fosse che il tutto avviene di notte».
TELECAMERE Anche il parroco di sant'Anna non nasconde il timore per questa escalation di violenza. «Direi soprattutto di degrado, umano e morale», precisa don Ottavio Utzeri. «Ogni mattina il sacrista deve ripulire la scalinata da centinaia di bottiglie di birra, spesso spaccate, e da escrementi di ogni genere. Il venerdì, quando la chiesa resta aperta tutta la notte per l'Adorazione, la preghiera si mischia a chiasso e sconcezze di tutti i tipi». Don Ottavio sta ora pensando di installare un sistema di videosorveglianza come deterrente contro violenza e spaccio di droghe.
BODYGUARD «Non vorremmo essere costretti», aggiunge un commerciante «ad assoldare tre o quattro personaggi con il mandato di ripulire il quartiere da questa teppaglia».
Perché da Trinità dei monti in scala ridotta non diventi Trinità dei morti in versione cagliaritana.
Paolo Matta