Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ehi, mr Tony Hadley! «La verità, tutta la verità»

Fonte: L'Unione Sarda
29 giugno 2017

La star degli Spandau Ballet in concerto, a Cagliari, il 26 luglio

 

 

 

 

 

C on Tony Hadley si può parlare di tante cose. Di musica, naturalmente. Di lavoro, viaggi e pure della Brexit, ma è inutile cercare di aprire vecchi cassetti che odorano di passato ormai lasciato alle spalle visto che la reunion c'è già stata e la vita è andata avanti a gonfie vele, la rivalità tra Spandau Ballet e Duran Duran non è mai esistita e «con Simon e gli altri ci sono state solo grandi bevute». In Italia ormai è di casa, ci torna spesso con la sua band, quella nuova, viene anche per incidere dischi. Ma quando si tratta di fare le valigie per una vacanza non ci sono tentennamenti perché Villasimius a settembre è impagabile e «Torre delle Stelle è probabilmente uno dei miei luoghi preferiti».
Cinquantasette anni, energia da far invidia, quattro figli e sempre la stessa voglia di cantare “Through the Barricades”. La sentiremo anche a Cagliari il 26 luglio, dal palco dell'Arena Grandi Eventi per il concerto organizzato da La via del Collegio, quando Tony Hadley salirà sul palco e i tamburi scandiranno ancora le parole che raccontano di chi ha costruito l'amore sul nulla e attraverso le barricate, di quei ragazzi shakespeariani degli anni Ottanta cresciuti tra i conflitti nell'Irlanda del nord. Ma non solo.
Mr Hadley, che repertorio proporrà e quale sarà la band che la accompagnerà.
«Con la Tony Hadley Band suoniamo assieme già da un bel po', sono degli ottimi musicisti, grandi amici e assolutamente fantastici. Faremo alcuni classici degli Spandau, la gente vuole sentirmi cantare “True”, “Gold”, “Through the Barricades”, forse anche “Round and Round”, alcune canzoni dal nuovo album e suoneremo una nostra versione di “Life on Mars” di Bowie. Sarà uno show divertente».
A proposito: nel 2016 abbiamo detto addio a David Bowie, George Michael e Prince.
«Bowie… sono cresciuto da bambino ascoltando le sue canzoni, è stato una degli artisti che mi ha maggiormente influenzato e George Michael, che conoscevo personalmente, era una persona squisita. Tutti erano dei grandi e fantastici musicisti. Prince l'ho incontrato solo una volta a Londra. Sai, quando uno muore, che sia musicista o no, e muore troppo giovane, è una cosa tragica. Loro erano anche incredibilmente talentuosi e sono morti troppo giovani, perciò è stata anche una grande perdita per il mondo della musica».
Lei è un uomo icona degli anni 80, che cosa rimpiange di quei tempi e cosa le piace invece degli anni che sta vivendo. Moda, musica cinema, design: meglio trent'anni fa o oggi?
«Non si può vivere nel passato, non sono una persona terribilmente nostalgica. Cioè, sono qui che faccio un'intervista oggi, suono come Tony Hadley perché è successo quello che è successo nel passato ma, sai, c'era grande musica, grandi film, libri e arte in genere sia negli anni '80 che negli anni '90 e anche adesso. Devi accogliere ciò che sta succedendo oggi. Rimpiango solo di avere dato troppa fiducia alla gente e, a volte, di non essere stato sfrontato e risoluto come avrei dovuto ma, alla fine della giornata, nel 2017, mi sto divertendo con la Tony Hadley Band, siamo in tour in giro per il mondo e la vita è bella».
Qual è il brano di cui è più orgoglioso?
“Through the Barricades” dal punto di vista del testo praticamente racconta la storia di Romeo e Giulietta, ispirata dai problemi di allora nel Nord dell'Irlanda, e credo proprio abbia tutto ciò che un cantante voglia da una canzone, delle strofe delicate, poi arriva la batteria di John Keeble e diventa una specie di inno rock. Penso sia la canzone cui ogni elemento sia brillante, è proprio una bella canzone».
Ci tolga una curiosità: ma lei ha votato a favore o contro la Brexit? E perché?
«Credo che la prima cosa da dire sia che, contrariamente a quanto si pensi, gli inglesi abbracciano l'Europa completamente, noi l'amiamo, ci andiamo in vacanza, ne apprezziamo la cultura e tutto ciò che la riguarda. Ma, personalmente, ho votato a favore della Brexit perché non credo che il Vecchio Continente sia così democratico e non voglio la Repubblica dell'Europa, voglio pensare all'Europa come a degli Stati singoli e non voglio essere governato da un corpo di persone non votabile che controlla il commercio e ogni cosa. Questa è la ragione per cui ho votato fuori».
Grazia Pili