Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tagli dello Stato ai soldi dei Comuni: la Sardegna è la regione più colpita

Fonte: L'Unione Sarda
26 giugno 2017

Ad Abbasanta la denuncia del presidente Anci Deiana: «Situazione paurosa, dobbiamo lottare»

 

 

 

Avere i soldi nelle casse e non poterli spendere: effetto di quello che tecnicamente viene definito avanzo di amministrazione. Sono soldi non utilizzati in un'annualità che vengono congelati e per i Comuni sardi è un tesoretto da 1,4 miliardi di euro. È solo uno dei dati raccolti da Emiliano Deiana, presidente dell'Anci che, ieri mattina, ha riunito i sindaci ad Abbasanta per rappresentare il de profundis della finanza locale sarda, contenuto in un documento.
Perché oltre a questi risparmi congelati ci sono le forbici dello Stato, che dal 2009 al 2013 ha tagliato circa 300 milioni di trasferimenti. Quindi uno strascico di decurtazioni che causano un ammanco di 2,6 miliardi di euro per i Comuni sardi. Il rapporto tra enti locali e Stato è teso un po' in tutte le regioni italiane, ma alla Sardegna spetta un altro primato negativo: è quella che ha subìto i tagli più corposi (-43%).
ALLARME Il quadro complessivo è «pauroso», dice Deiana, convinto che si debba avere «coscienza del punto in cui siamo. Così basso dal quale non si può che risalire». I sindaci si preparano a una nuova stagione, quella di una campagna che muti il concetto di questione da comunale a generale per «farla diventare una battaglia di popolo». E non esiste distinzione tra centri grandi e piccoli perché se è vero che sull'avanzo di amministrazione i primi sono i più penalizzati, i più grossi patiscono i tagli maggiori. Per esempio Cagliari dai 49 milioni del 2009 si ritrova ad avere 10 milioni di trasferimenti. «La vera vertenza entrate, in Sardegna», continua il presidente dell'Anci, «è quella dei Comuni e delle comunità».
L'AVANZO Le somme che un ente locale non riesce a impegnare devono essere accantonate e solo una piccola parte di queste si può spendere. La massa manovrabile complessiva per i Comuni sardi è di circa 300 milioni di euro. «È un meccanismo per cui se anche hai i soldi non puoi spenderli», dice Umberto Oppus, direttore dell'Anci Sardegna. Per le amministrazioni è una linfa vitale come spiega la sindaca di Fonni, Daniela Falconi: «Abbiamo un disavanzo di 1,2 milioni di euro. Potremmo spenderli per tante cose utili, penso solo allo sgombro neve che sarebbe a posto per dieci anni».
I VINCOLI Nelle casse del Comune di Desulo ci sono «oltre due milioni di euro», racconta il sindaco, Gigi Littarru. Facendo un calcolo a spanne «nella zona vicina a Desulo, le amministrazioni hanno avanzi per decine di milioni che potrebbero essere spesi per colmare le numerose lacune». Anita Pili, sindaca di Siamaggiore, racconta del progetto di videosorveglianza, finanziato dalla Regione con 80mila euro. «Il finanziamento è arrivato a fine dicembre, non siamo riusciti a impegnare i soldi che sono finiti in avanzo». Il Comune di Siamaggiore ha una massa manovrabile di 50mila euro che potrebbero essere utilizzati per la videosorveglianza ma«bisogna fare scelte e tagliare da qualche altra parte».
L'APPELLO L'ambizione dell'Anci è dare vita a una nuova trattativa con lo Stato sulla finanza locale. I primi passi per la regionalizzazione sono stati fatti ma «bisogna trattare perché non si può partire da 107 milioni di trasferimenti». Sull'avanzo di amministrazione, i primi cittadini si aspettano una presa di posizione forte dal Consiglio regionale. «Potrebbero fare una legge in cui viene concesso l'utilizzo», dice il presidente dell'Anci, che ricorda ancora l'impugnazione da parte del governo su un provvedimento di questo tipo. Infatti, è possibile, sulla base di alcune sentenze della Corte Costituzionale, utilizzare questi fondi per «sociale, politiche attive del lavoro e istruzione», dice Deiana.
Matteo Sau