Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Terramaini, il parco dimezzato

Fonte: L'Unione Sarda
15 giugno 2017

Emergenza incendi: la grande quantità di erbacce nei terreni privati minaccia l'oasi verde

 

 

Niente soldi per il ponte bruciato, impossibile superare il lago 

 

 


Crollato, divorato dal fuoco, carbonizzato. Così resterà ancora per chissà quanto tempo, il ponte di legno del parco di Terramaini. Come dieci mesi fa, come quel pomeriggio del 2 agosto scorso quando le fiamme, divampate in un campo sterrato e incolto a ridosso dei parcheggi dell'Auchan di Pirri, scavalcarono la strada, raggiunsero il parco e ferirono malamente l'oasi verde di via Vesalio.
LO SMACCO Quella lunga passerella che consentiva ai visitatori di scavalcare l'acqua del laghetto e raggiungere i prati e i giardini, non potrà essere sostituita. «Casse vuote», avverte l'assessore al Verde pubblico, Paolo Frau. «Per dirla tutta siamo ancora in una fase interlocutoria con l'assicurazione per i danni causati la scorsa estate dal violento rogo divampato in un terreno privato». Nell'attesa, il parco resta dimezzato, e le migliaia di persone che ogni giorno usufruiscono di quest'area verde dovranno ancora rinunciare a uno spicchio di oasi, tra l'altro resa suggestiva dalla laghetto e dalla presenza ormai abituale di tanti uccelli acquatici - fenicotteri in testa - che lo frequentano.
IL PERICOLO Intanto Terramaini continua ad essere esposto al rischio incendi. Il terreno da cui il fuoco era partito quel pomeriggio di vento teso è stato bonificato nei giorni scorsi ma solo parzialmente. Le ruspe hanno creato una fascia antifuoco che costeggia la strada di via Pisano, ma al centro dell'area i cespugli delle erbacce incombono, inneschi per un sempre possibile nuovo rogo.
L'ORDINANZA Il sindaco Massimo Zedda ha già dal primo giugno firmato l'ordinanza con le prescrizioni antincendio che i privati dovranno adottare nei propri terreni incolti all'interno della città, ma sono ancora in gran parte disattese. Bombe pronte ad esplodere che potrebbero coinvolgere, ancora una volta, parti della città frequentatissime e di gran pregio ambientale.
IMPUNITI Il rogo di Terramaini del 2016 è rimasto senza colpevoli. E così altri grossi incendi divampati a Molentargius e nell'immediata periferia del parco regionale (solo in alcuni casi gli investigatori del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale è riuscita a inchiodare i responsabili), anche questi innescati dove la bonifica non era mai stata garantita.
Andrea Piras