Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calamosca, perla sfregiata

Fonte: L'Unione Sarda
14 giugno 2017

Appello al sindaco Zedda perché intervenga: «La situazione non è tollerabile»

 

 

 

Spiaggia irraggiungibile in bus e circondata dal degrado

 
Si dice spesso che i cagliaritani, forse per via dell'abitudine, non si rendono neanche conto della fortuna che hanno: vivono in una città meravigliosa, con un mare e delle spiagge spettacolari praticamente davanti all'uscio di casa. Eppure a volte non se ne curano. Beh, Calamosca è forse uno dei migliori esempi di questo atteggiamento, diciamo così, un po' indolente e distratto.
Dove la trovate infatti una caletta caraibica dentro l'abitato, a due passi dal traffico cittadino, in cui rifugiarsi anche per pochi minuti durante la pausa pranzo? Enzo, che vive a Milano, non vuole credere ai suoi occhi: «Il Poetto è molto bello - spiega -, ma qua sembra di essere in uno di quei posti da cartolina, lontano da tutto, invece sei ancora in città e questo è pazzesco, da non credere».
DEGRADO Il problema però è che a volte alla bellezza ci si fa l'abitudine e così, poco alla volta, si rischia di non trattarla più con l'attenzione che si merita. Col risultato che Calamosca, che potrebbe essere un gioiello, circondata com'è dai faraglioni di Cala Fighera da una parte e il promontorio di Sant'Elia dall'altra, è invece diventata una spiaggia di serie B: sporca, per nulla servita dai mezzi pubblici, circondata dal degrado e dai rifiuti, invasa dalle auto parcheggiate alla rinfusa. La bella fontana al centro di piazza San Bartolomeo - che è la porta d'ingresso - non viene mai pulita ed è ridotta a un acquitrino verdastro pieno di alghe e muffe. E la strada per arrivare alla spiaggia? Sconnessa, piena di buche e costellata in entrambi i lati da muri crollati o pericolanti di proprietà della Marina. In generale, prima di scorgere come una liberazione il mare turchese, si ha l'impressione di attraversare una periferia scalcinata.
L'INTERROGAZIONE Una situazione imbarazzante finita al centro di un'interrogazione al primo cittadino Massimo Zedda. A firmarla è il consigliere di minoranza Alessandro Sorgia, il quale, dopo aver ricordato che nelle «dichiarazioni programmatiche del sindaco è stata più volte ribadita la volontà di Cagliari che vuole proporsi come città turistica 365 giorni all'anno», si chiede perché Calamosca sia ridotta in questo stato. «Il servizio pullman del Ctm - scrive Sorgia -, e più precisamente la linea 11 per raggiungere Calamosca e che quindi arriva fino alla spiaggia passa di norma solo la domenica, tranne un mese circa all'anno di norma tra luglio e agosto».
NIENTE BUS Per questo - aggiunge «i cagliaritani e i turisti che nei giorni feriali vorrebbero usufruire del mezzo pubblico per raggiungere la caletta all'ombra del Faro o l'Hotel adiacente devono scendere in via Vergine di Lluc (dove si trova la fermata più “vicina” della linea 5) e proseguire a piedi fino a Calamosca, con il caldo afoso di questi giorni, tra salite e slalom tra radici di pini centenari, o in alternativa servirsi del taxi», senza dimenticare che «a Calamosca e a San Bartolomeo ci abitano diverse famiglie ed è assurdo che non possano fare affidamento sui mezzi del Ctm». Eppure - sottolinea - basterebbe «allungare di 800 metri il tragitto della linea 11 e offrire un servizio per 12 mesi all'anno». Infine la questione rifiuti: solo da un paio di settimane in spiaggia sono comparsi i bidoni, ma nel rondò c'è solo un piccolo cestino attorno al quale, a fine giornata, si forma una mini discarica. Niente da aggiunsere, se non che Calamosca meriterebbe più rispetto.
M. Le.