Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ascensori, parla il progettista «Il vetro non è impattante»

Fonte: L'Unione Sarda
16 maggio 2017

CASTELLO. Alessandro Merici e il lavoro svolto su incarico del Municipio

 

 

 

Il sindaco di Lunamatrona cambia idea e risponde: «Il mio progetto non è assolutamente impattante». Ascensori di Castello, la storia continua. Riparte da Alessandro Merici, ingegnere, primo cittadino del centro a cinquanta chilometri da Cagliari, e autore del contestato progetto per i nuovi impianti. Incarico conferitogli con la formula dell'affidamento diretto.
L'INGEGNERE Dopo i tentativi di sabato andati a vuoto, accetta di parlare rompendo l'iniziale resistenza.
Con un po' di insistenza, ecco che si lascia andare un tantino di più: «Non è contestato. Il mio progetto non è stato contestato», ribadisce.
Inizialmente vorrebbe liquidare la questione legata al nuovo progetto degli ascensori di Castello spiegando che «sto entrando in Giunta comunale» ma quando gli si ricorda che la Soprintendenza l'ha ritenuto «troppo impattante dal punto di vista paesaggistico» e anche la Regione ha espresso alcune criticità, allora decide di dire la sua: «Non ho nulla da dichiarare, mi hanno pagato per fare un progetto, io vivo della mia professione», rimarca per poi entrare nel merito: «È impattante una cabina rivestita? È impattante una lama d'acciaio! Che vadano a contestare il progetto del Duemila».
Non una parola di più, anche se in effetti non ce n'è bisogno. Il senso delle parole del progettista è chiarissimo: considerano oggi impattante un rivestimento in vetro e non hanno considerato impattante anni fa tutto quell'acciaio a vista.
In ogni caso la realtà non cambia: è tutto bloccato. Esattamente da quando si è aperta la conferenza dei servizi.
IL PROGETTO Costo totale: un milione e sessantacinque mila euro circa (1.064.994,25, per la precisione), di cui 602 mila 573 risultano sotto la voce “importo lavori base d'asta”, e altri trentamila di “oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza”. Cifre necessarie per procedere con la rivoluzione attesa e annunciata da anni. Intervento radicale - secondo quanto si legge nel progetto che prevede la sostituzione dei quattro attuali ascensori, (panoramici e oleodinamici): quello della Passeggiata coperta di via del Fossario (Sud), Terrapieno - piazzale Mundula (Est Alto), viale Regina Elena (Est Basso), e l'impianto delle scalette Santa Chiara (Ovest). Pronti a esser smantellati per lasciare spazio ai nuovi impianti con motore elettrico “assiale a magneti permanenti, alimentato con variatore di flusso”. Al paragrafo cabina si legge: «La struttura della cabina è prevista con pannelli e struttura in acciaio, con aperture - sia alla base che in prossimità della copertura -, che garantiranno la circolazione naturale dell'aria. L'interno sarà costituito da una parte, in cui è attestata la porta di accesso, completamente in acciaio, la parete lato muro di cemento armato in cui sarà posizionata la bottoniera sarà misto acciaio cristallo, mentre le due restanti pareti saranno in cristallo». E poi le tanto discusse torri: «Le pareti dell'impianto saranno in cristallo stratificato laminato atermico, montate su telai in acciaio inox. I cristalli saranno interrotti a metà altezza da una fascia in acciaio». Segue una sfilza di dettagli tecnici.
LO STALLO Tutto ancora sulla carta, vista la fase di stallo che va avanti da mesi. L'ultimo episodio risale a giovedì scorso, quando Regione, Soprintendenza e Comune si sono riunite per fare il punto. Senza successo, considerando che il numero uno dei Beni paesaggistici, Fausto Martino, è fermo sulla sua posizione: «La soluzione proposta non va bene». Un braccio di ferro col sindaco Massimo Zedda che sino all'ultimo ha difeso gli elaborati del collega di Lunamatrona: «Il Comune ha fatto la sua proposta che ritengo migliorativa dell'esistente, rispettosa del valore del monumento, efficiente e funzionale. Ribadisco che non è tecnicamente ed economicamente più possibile intervenire sull'esistente».
Allo stato attuale il progetto è di nuovo al vaglio del Comune che sta valutando l'eventualità di apportare modifiche. Ora bisognerà attendere il prossimo incontro tra le parti.
Sara Marci