Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Oceano chiama, Mura c'è

Fonte: L'Unione Sarda
14 aprile 2017

Vela: il velista cagliaritano ha presentato ieri la prossima regata atlantica

 

Tra 7 giorni partirà per Plymouth e l'Ostar VEDI LA FOTO «Preoccupati? Ma no, ogni sua impresa ci fa restare giovani». La ricetta della longevità, firmata Sergio e Cenza Mura. Ovvero, i genitori di Andrea che già contano alla rovescia i dieci giorni che li separano dal nuovo distacco. Al Molo Ichnusa, ieri a Cagliari, erano in prima fila come sempre, ad ascoltare il loro figlio navigatore raccontare la sua seconda Ostar, nuova regata transoceanica che difenderà, dopo averla vinta nel 2013. Lo start della regata da Southampton, sulla costa inglese, è in agenda il 29 maggio. Ma anche le pagine precedenti, sono fitte di mare ed eventi. La partenza da Cagliari il 22 aprile sarà fulcro di una due giorni di sport e cultura della vela, organizzata dal team Vento di Sardegna con l'associazione Vento di Shardana e concentrata al porto del capoluogo.
Si comincia venerdì 21 aprile, con una full immersion di lezioni e approfondimenti sulla navigazione in deriva e cabinato, tenuti dagli allievi delle scuole vela cittadine. Sarà possibile anche visitare l'Open 50' Vento di Sardegna, presidiato per l'occasione dai miliziani medievali dell'associazione culturale I cavalieri dell'antica locanda. Un equipaggio insolito, che arricchirà la portata dell'evento, assieme alle dimostrazioni su canoa e ai convegni su velaterapia, alimentazione e sport, portualità e meteorologia. Sabato alle 12, la partenza di Mura dal porto, vele issate, gran pavese, i velisti cagliaritani e la nave militare Orione a salutarlo dal mare, sulle note della banda della Brigata Sassari. «La prima tappa sarà Carloforte, per il cambio di vele che userò lungo il trasferimento lungo la costa atlantica», ha annunciato Mura. Dopo, l'inizio della nuova avventura, 2.850 miglia fino a Newport. Controcorrente, controvento e contro il giuramento di non farla mai più. Troppo forte, il richiamo dell'oceano, per non dire sì, una seconda volta.
Clara Mulas