Rassegna Stampa

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Movida, chiesto a Pigliaru il commissariamento del Comune di Cagliari

Fonte: web Castedduonline.it
14 aprile 2017

 

Autore: Redazione Casteddu Online il 13/04/2017 09:53

 


Di Enrico Marras, Comitato "Rumore no grazie"

 

“Commissariare il Comune di Cagliari”: è questa la richiesta presentata dal Comitato Rumore No Grazie al Presidente della Giunta regionale Pigliaru  per mancata adozione dei Piani di Risanamento Acustico dei quartieri di Is Mirrionis, Santa Gilla -Sant’Avendrace, CEP, Quartiere Europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri. L’inerzia del Comune richiede alla Regione un rapido esercizio dei poteri sostitutivi a tutela della salute e della vita delle persone e dell’ambiente: come previsto dalla Legge 447/1995 sull’inquinamento acustico.

Quello che emerge dolorosamente dal Piano Acustico Comunale  è che i sette quartieri richiamati si trovano nella stessa  condizione di “emergenza sanitaria” di Stampace e Marina, come riconosciuto dalla stessa Regione. Con l’aggravante che i rispettivi abitanti non sono mai stati informati dal Comune delle conseguenze che possono derivare dalla condizione in cui vivono e del fatto che “il rumore uccide ed è causa di malattie gravi e invalidanti”, secondo quanto scrive una fonte più che autorevole: l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Anni di rilevamenti fonometrici ad opera di soggetti diversi, pubblici e privati,  conducono allo stesso risultato: Cagliari è una città gravemente inquinata per le inadempienze dei suoi amministratori.

Quello  che è certo è che occorre intervenire con rapidità e urgenza ponendo il diritto costituzionale alla salute e alla vita e la tutela dell’ambiente al di sopra  di ogni altro diritto, compreso quello della libertà d’impresa,  come da sentenze della Corte Costituzionale  (N.18/2012; N.200/2012 ) così come da Direttiva CEE 12 dicembre 2006, n.123, recepita con Decreto legislativo 26 marzo 2010, n.59).

Il Comitato ha fatto rimarcato al Presidente della Regione che l’esercizio dei poteri sostitutivi (Legge 447/1995, art.7, comma 3; Legge regionale 9/2016, art.9) è un atto dovuto e non omissibile in quanto correlato alla tutela di primari diritti costituzionali (Art. 32- Tutela della salute; Art.9- Tutela dell’ambiente).

Ora, il Comitato attende un’azione rapida e tempestiva dalla Regione e auspica che il Comune, messo di fronte alle sue gravi inadempienze dalla stessa Regione, provveda agli obblighi di legge a cui è tenuto (legge 447/1995, art. 7- Piani Risanamento Acustico). Senza che si debba pervenire di necessità alla nomina di un  commissario. Così come è avvenuto, dopo l’intervento del “Comitato”,  per i quartieri di Marina e Stampace, per la cui vicenda ha avuto modo di apprezzare l’impegno e il buon lavoro dell’Assessorato Regionale dell’Ambiente.

Il Comitato ha anche reso noto al Presidente Pigliaru che il disastroso inquinamento acustico ambientale è la tragica conseguenza del fatto che il Comune di Cagliari non ha mai applicato il Piano Acustico e ha sempre autorizzato le attività di mescita e ristorazione all’aperto, fonte primaria d’inquinamento, in palese violazione della normativa sanitaria di merito. Attività per le quali non è mai stata richiesta la Valutazione d’Impatto Acustico Ambientale. Se il “Piano” fosse stato applicato non sarebbe stato necessario invocare onerosi Piani di Risanamento a spese dei contribuenti. Consentire di inquinare per poi risanare è una prassi deleteria per le persone, per l’ambiente e per le finanze pubbliche.