Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Barriere per proteggere gli autisti

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2017

CTM. Quattro linee a rischio nel fine settimana durante la notte. Il consorzio: «Casi isolati»

 

Violenze sui bus, i sindacati chiedono un incontro al questore

 


Il conducente di un autobus della linea “6”, minacciato da un uomo con una pistola risultata un'arma giocattolo, è ancora in malattia. Sotto choc. L'ultimo episodio, avvenuto una settimana fa, ha spinto i sindacati del Ctm (Cisl e Cisal) a lanciare l'allarme: «Continua senza sosta la crescita di aggressioni ed episodi violenti a bordo dei bus. Tutto questo a discapito dei passeggeri e degli autisti». Due le ricette indicate dai segretari delle sigle sindacali: «Il posto guida deve essere protetto con una barriera in plexiglas. Inoltre alcune linee devono essere potenziate: la calca a bordo provoca reazione eccessive», spiegano Pino Camboni (Faisa Cisal) e Ignazio Lai (Cisl).
TEPPISTI E VIOLENTI A bordo dei bus insomma succede un po' di tutto. Soprattutto da quando le forze dell'ordine hanno ridotto i controlli. «Un anno fa», ricorda Camboni, «avevamo avuto un incontro con il questore. Per contrastare aggressioni e violenze sui bus avevamo ottenuto un incremento dei servizi, in borghese, da parte degli agenti. I risultati erano stati evidenti». Il periodo di “tregua” è però terminato. «Da qualche mese», spiegano i due sindacalisti, «i controlli di Polizia e Carabinieri sono inevitabilmente calati e la situazione è diventata nuovamente incandescente». Anche per questo verrà chiesto un nuovo incontro in Questura. Scazzottate a bordo, atti di vandalismo, urla e insulti, tentativi di aggressione evitati solo grazie al pronto intervento dei conducenti. «Gli autisti sono stanchi e hanno paura», spiega Camboni.
LE LINEE A RISCHIO Secondo i conducenti, le linee maggiormente esposte sono quattro: la “6”, la “9”, la “30” e la “31”. «Soprattutto», spiegano i sindacalisti che hanno inviato anche una nota all'azienda, «in determinati orari e giorni della settimana. Le criticità si hanno il fine settimana e nelle ore notturne quando molti ragazzi utilizzano gli autobus per rientrare a casa». I conducenti del Ctm temono in particolare i turni serali e notturni delle linee “9” e “30”. «La calca facilita le reazioni violente», aggiunge Camboni. «Perché a bordo», si accoda Lai, «rischiano gli autisti ma anche, e soprattutto, i passeggeri». C'è chi apre le portine con i mezzi in movimento, chi molesta le ragazze, chi arriva a fumare e provocare le persone a bordo. «I gruppi di ragazzini sono diversi e possono creare molti problemi e pericoli per la sicurezza di tutti», spiega il segretario della Faisa Cisal. Appena una settimana fa poi c'è stata l'aggressione di un conducente sulla linea “6”. «Un tizio è salito e ha minacciato l'autista con una pistola. Il conducente ha mantenuto la calma e, approfittando di un attimo di distrazione dell'aggressore, è riuscito a spingerlo giù dal mezzo e poi a dare l'allarme. Soltanto dopo si è scoperto che la pistola era un'arma giocattolo. Ma il dipendente è ancora scosso da quanto accaduto».
LE BARRIERE Da qui la richiesta dei sindacati al Ctm «di dotare gli autobus di una barriera che impedisca il contatto con i passeggeri. Protezioni già presenti nei mezzi pubblici di altre città». Le telecamere presenti sui bus dell'azienda sono importanti: «Ma non impediscono le aggressioni». Di sicurezza si potrebbe parlare il 13 aprile quando è stato fissato un incontro tra sindacati e azienda. Tre giorni prima il presidente Roberto Murru presenterà il piano strategico del Ctm nell'area della città metropolitana. Dove non potrà arrivare l'azienda, si spera nell'intervento delle forze dell'ordine: «Più controlli, soprattutto in certe zone e in determinati orari, potrebbero ridurre i pericoli», concludono i due sindacalisti.
IL CTM Il presidente del Ctm getta acqua sul fuoco: «È comprensibile», sottolinea Roberto Murru, «che l'episodio di qualche giorno fa, quando un conducente è stato minacciato con una pistola giocattolo, abbia destato preoccupazione. Ma si tratta di un caso del tutto isolato». L'azienda sta investendo: «Siamo impegnati sul fronte della sicurezza dei conducenti e dei passeggeri. Stiamo dotando i nostri mezzi di sistemi di controllo e di videosorveglianza. Inoltre manteniamo un costante rapporto con le forze dell'ordine per garantire le attività di presidio dei mezzi aziendali».
Matteo Vercelli