Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Musei civici, cercasi direttore

Fonte: L'Unione Sarda
6 marzo 2017

A breve scadrà il contratto per la gestione. Lo scorso anno registrate 80 mila presenze

 

 

Montaldo via entro il mese: la complicata caccia al sostituto 

 

Tra meno di un mese («entro marzo», giurano i ben informati), Anna Maria Montaldo sarà a Milano, a prendere possesso del suo nuovo incarico di direttrice del Polo d'arte moderna e contemporanea di quella città. Meno di un mese, e ancora nessuno sa come, quando e da chi Montaldo sarà sostituita alla guida del sistema dei musei civici di Cagliari: un complesso che comprende la Galleria comunale d'arte moderna, il Palazzo di città, lo spazio Search (il sotterraneo di Palazzo Bacaredda, cui si accede dal largo Carlo Felice), il museo Cardu (quello con i reperti d'arte siamese) e l'ultimo arrivato, il Cartec, lo spazio espositivo realizzato nella cava che si apre nel costone di calcare dei Giardini pubblici e per entrare nel quale, l'estate scorsa, occorreva disporsi pazientemente in fila.
INCERTEZZA Nessuna indiscrezione, finora, è trapelata sul nome del futuro direttore (o direttrice) né sulle forze che dovranno gestire il sistema: scadrà fra giugno e luglio il contratto fra il Comune e Orientare, la società che da sei anni, di cui almeno l'ultimo in virtù di gare della durata di pochi mesi, garantisce custodia, servizi didattici, vigilanza, biglietteria, visite guidate, bookshop e allestimenti in tutti i suddetti spazi espositivi meno il Search. E parliamo di una dozzina fra amministrativi e, soprattutto, conservatori e storici dell'arte: personale che, i frequentatori della Galleria d'arte moderna lo sanno, ha dalla sua cortesia e competenze.
80 MILA PRESENZE In ballo c'è il destino di una macchina capace di macinare, nel 2016, oltre 80mila presenze. Effetto, in gran parte, di una mostra di alto livello come Eurasia, a Palazzo di Città, e dei flussi turistici che negli ultimi anni in città si sono fatti più consistenti: pochi mesi fa, secondo uno studio dell'Università di Bologna, Cagliari è risultata la città italiana che meglio soddisfa le aspettative dei turisti che la visitano, arte e cultura erano fra le voci trainanti. Ma, turisti a parte, va rilevata anche la sedimentazione di una «cultura museale» che prima non c'era: oggi è diventato quasi scontato, e non dovrebbe esserlo, il fenomeno dei cagliaritani che, non solo in occasioni speciali come Monumenti aperti o le Giornate del Fai, riscoprono la storia, la cultura e il paesaggio della propria città.
Una realtà che non va sottovalutata: è attorno a questo nocciolo duro di esperienze che la prima Giunta Zedda, con Enrica Puggioni a capo dell'assessorato alla Cultura, costruì la candidatura della città a Capitale europea della cultura per il 2019, arrivando in finale.
IL CAMBIAMENTO Anna Maria Montaldo, in questo scenario, ha una bella fetta di responsabilità. Trent'anni fa, quando cominciò a lavorare per il Comune, gran parte di questi luoghi oggi così frequentati erano chiusi o abbandonati, non s'era mai nemmeno ipotizzato che qualcuno potesse pagare un biglietto per visitarli e addirittura c'era un progetto (poi accantonato) per cedere la Galleria d'arte all'Università. È stata lei, fra l'altro, a gestire la partita dell'acquisizione, del restauro e della musealizzazione della collezione d'arte Ingrao, oggi un pezzo forte dell'esposizione permanente della Galleria d'arte moderna.
Sostituirla non sarà facile, insomma: la scelta di un successore è una delle pratiche aperte sulla scrivania dell'assessore alla Cultura Paolo Frau, una delle urgenze segnate in rosso nell'agenda della Giunta.
Marco Noce