Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Un nuovo patto per l'Isola»

Fonte: L'Unione Sarda
17 febbraio 2017

Paci a Roma traccia il percorso per un accordo finanziario: risposte in due settimane

Accantonamenti, Sanità e Province: via al tavolo col Governo
La nuova stagione delle rivendicazioni sarde nei confronti dello Stato è iniziata. Ieri, in un lungo incontro al ministero degli Affari regionali, l'assessore al Bilancio Raffaele Paci e il sottosegretario Gianclaudio Bressa hanno tracciato il percorso di un nuovo accordo finanziario Regione-Governo per consentire all'Isola di tenere in cassa i propri soldi e usarli per realizzare programmi di investimento e di crescita.
DUE TEMPI La strada della nuova vertenza Sardegna sarà percorsa in due tempi. Per il 2017 si punta ad alcune risposte immediate: accesso ai fondi per le Regioni (70 milioni di euro), per le Province e le Città metropolitane (22 milioni di euro) e al fondo nazionale per i farmaci innovativi (ancora da quantificare la quota parte spettante alla Regione, ma solo per l'epatite C sono stati spesi 50 milioni nel 2015 e 80 nel 2016). I primi due sono fondi dai quali, sulla base di un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, l'Isola rischia di restare esclusa. «Oggi abbiamo avviato un percorso importante che vogliamo porti ad alcuni risultati già quest'anno, alla definizione di nuove condizioni sulla gestione delle finanze e sulla tutela dei diritti dei cittadini sardi», ha detto Paci al termine della riunione. «Abbiamo trovato una buona apertura da parte del Governo sia rispetto alle richieste per quest'anno che su quelle in prospettiva».
ACCANTONAMENTI A partire dal 2018 si lavorerà per abbattere drasticamente i contributi regionali per la riduzione del debito pubblico nazionale, ovvero gli accantonamenti che per il 2017 ammontano a 684 milioni di euro. Su questo punto Paci ha voluto essere molto chiaro: «Sono troppi, e nel momento in cui diventano fissi invece che essere una tantum, di fatto si stanno stravolgendo anche le norme statutarie. Diamo una valutazione positiva delle politiche espansive nazionali. Ma non bastano, anche perché hanno effetti diversi nel territorio: abbiamo una situazione di crisi, vogliamo intervenire sui problemi specifici della nostra Regione, e non chiediamo altro se non di poterlo fare con le nostre risorse».
IL GOVERNO Bressa, da parte sua, si è impegnato ad avviare già da oggi le interlocuzioni sul tema con gli uffici dei ministeri. Alla Regione ha solo chiesto di munirsi di dossier, in occasione del prossimo incontro previsto tra due o tre settimane al massimo per stringere i tempi e accelerare il più possibile. L'apertura del tavolo, peraltro, non rappresenta una garanzia per Paci: qualora le richieste per il 2017 non dovessero essere esaudite - ha precisato - la Regione farà ricorso al Tar contro il decreto della presidenza del Consiglio. Infatti, proprio dalla mancata intesa sulla ripartizione dei fondi Regione e Province prevista dal dpcm è scaturito il tavolo. «Per difendere i nostri diritti abbiamo già impugnato le ultime due Finanziarie nazionali», ha ricordato il vicepresidente della Regione, «e adesso avviamo parallelamente un nuovo percorso».
L'OPPOSIZIONE Una strada che non convince l'opposizione. «Mentre l'assessore alle bufale millanta future riduzioni degli scippi», attacca il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci, «la legge di stabilità, che ha un valore leggermente superiore a quello di un comunicato stampa, ha prorogato la sottrazione di 700 milioni di euro alla Sardegna fino al 2020. Parlare di riduzioni solo dal 2018 significa calare le braghe una seconda volta». Lo Stato, prosegue, «deve restituire tutti i soldi sottratti alla nostra isola, come sta avvenendo per la Valle d'Aosta e come sarebbe successo anche per la Sardegna se gli “illuminati scienziati” non avessero ritirato il ricorso presentato dalla giunta di centrodestra». Infine, secondo il coordinatore regionale dei Riformatori, Attilio Dedoni, «leggere che l'assessore Paci parla di un nuovo Patto da siglare con lo Stato è una cosa che mette i brividi».
Roberto Murgia