Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In difesa del paesaggio minacciato

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2017

Sos del soprintendente Martino: «Costretti a lavorare con pochi mezzi e personale anziano»

 

Chiamata alle armi del Fai contro inquinamento e speculazione


Lo sguardo, dal palco del teatro Massimo, è rivolto al mare su cui Cagliari si affaccia: quel Mediterraneo che da millenni è luogo di incontri fra culture, scambi non solo commerciali, viaggi più o meno obbligati ( Maria Antonietta Mongiu , presidente regionale del Fai, traccia analogie fra i profughi dell'antica Troia e quelli dei viaggi in barcone dei nostri tempi), e anche conflitti più o meno sanguinari. Al mare e, di riflesso, al paesaggio, tema cruciale del convegno che il Fai ha celebrato ieri mattina davanti a una platea gremita da centinaia di studenti di varie scuole della città, dell'hinterland e di centri più lontani (fino a Carbonia).
Il paesaggio, dunque. Quello sardo, di cui Paolo Frau , assessore comunale alla Cultura, ha evidenziato le stratificazioni («Uno stagno o le saline possono sembrare naturali ma sono in realtà frutto dell'intervento umano sull'ambiente»), l'architetto Franco Masala le contraddizioni (da un lato la lolla con pollaio di una casa a Siddi, dall'altra le insensatezze dell'edilizia da villaggio vacanze) e Mongiu i pericoli («Mi preoccupa la possibilità che si riprenda la strada della chimica di base, con i fanghi rossi e una nuova centrale a carbone: esprimo piena solidarietà agli operai cassintegrati ma chiedo ai decisori politici di trovare alternative») e le valenze («il paesaggio è identità»). Ma anche quello marocchino, con una città sorta nel cuore di un'oasi circondata dal deserto, miracolo raccontato dal direttore del dipartimento di Architettura dell'università di Cagliari, Antonello Sanna , che ha elogiato i giovani sardi che sono tornati a scommettere, con una visione aggiornata, sull'agricoltura. O, addirittura, quello abbagliante di Gerusalemme, tratteggiato (fra teologia ed esperienza diretta: ci ha studiato) da padre Salvatore Morittu , fondatore delle comunità di recupero Mondo X e Custode dei frati minori della Sardegna: “città della pace” per gli ebrei, “la Santa” per gli arabi, una città-sintesi, una città di pietra dove si può solo salire, dopo aver attraversato il deserto.
Ma è paesaggio anche la distesa irachena crivellata dai buchi dei tombaroli, mostrata in una foto aerea proiettata dal capitano Paolo Montorsi , comandante per la Sardegna del nucleo di tutela del patrimonio culturale dei carabinieri, che ha svelato le nuove rotte dei trafficanti di reperti archeologici (a “esportare”, oggi, sono Iraq, Libia e Siria: la guerra, per questo tipo di mercanti, è un ottimo affare) e missione e poteri dei Caschi blu della cultura, task force costituita dall'Unesco per intervenire in aree di crisi o situazioni di calamità. È questo il quadro in cui si giocano le sfide dell'integrazione di cui ha parlato la prefetta di Cagliari, Giuliana Perrotta : sfide rese più difficili dalla crisi economica e dagli attentati jihadisti.
Assente (febbre a 39,5 gradi) l'ospite più atteso, l'archeologo e storico dell'arte Salvatore Settis : l'accademico dei Lincei ha comunque spedito il testo della sua lectio magistralis , nella quale incardina nella Costituzione la tutela del paesaggio e lancia l'allarme per il progressivo smantellamento delle strutture ministeriali che ne sono incaricate. A leggerne le parole è stata Maria Antonietta Mongiu, che ha dato voce anche a una lettera della fondatrice del Fai, Giulia Maria Crespi , anche lei contraria all'ipotesi di realizzare in Sardegna una nuova centrale a carbone.
Come difenderlo, il paesaggio minacciato? Fausto Martino , soprintendente alle belle arti per tutta la Sardegna a sud della linea Bosa-Baunei, ha approfondito ciò che ha scritto Settis: «Le sovrintendenze sono sempre nel mirino dei Governi in carica», ha riassunto, rievocando gli attacchi (perfettamente sovrapponibili) di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Da anni, su questi uffici dal compito cruciale, si va stringendo una tenaglia: di taglio in taglio, le Sovrintendenze si ritrovano con pochi mezzi e poco personale dall'età media avanzata. «Le assunzioni annunciate vengono rinviate di anno in anno. Quando i nuovi arriveranno, non ci saranno più i vecchi a trasmettere loro esperienza e conoscenze». Il deputato Bruno Murgia (FdI-An), ex direttore dell'Isre, ha condiviso l'analisi di Martino e ha promesso il suo impegno in Parlamento.
Marco Noce