Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il rigassificatore nel porto canale» Al posto della stazione marittima nuovo hotel affacciato sul m

Fonte: L'Unione Sarda
2 febbraio 2017

Roberto Isidori,

commissario dell'Autorità portuale: siamo lo scalo italiano che cresce di più

 

Un rigassificatore nel porto canale, dove il metano arriverà via nave, e un albergo a tre piani nel porto storico, al posto della vecchia stazione marittima: sono le due novità annunciate da Roberto Isidori, comandante della Capitaneria di porto di Cagliari, nel tracciare il bilancio dei suoi sedici mesi da commissario straordinario dell'Autorità portuale del capoluogo isolano.
METANO Il rigassificatore, dunque. Immaginate sette o otto silos a forma di sigaro affiancati in un'area del porto canale: ventimila metri cubi in cui verrebbe stoccato il gnl (gas natulare liquido, composto prevalentemente da metano) trasportato a Cagliari dalle navi metaniere, e quindi riportato allo stato gassoso. Per fare cosa? Per essere distribuito nelle case (per cucinare, fornire acqua calda, riscaldare) attraverso la rete del gas di città che ora eroga aria propanata (più costosa e meno efficiente del gnl), alimentare i motori delle automobili e anche quelli delle navi di nuova generazione. Un impianto simile a quello che la Higas comincerà a costruire l'estate prossima a Oristano. È il progetto che «un importante soggetto commerciale isolano» ha chiesto il permesso di realizzare alle porte di Cagliari.
PIANO EUROPEO «Il piano europeo 20 20 20 detta misure in difesa dell'ambiente», ricorda Isidori. «Tra le misure c'è l'incentivazione dell'adozione del gas naturale al posto dei carburanti attualmente in uso. Gli armatori stanno già cominciando ad abbandonare gasolio e nafta: le navi di nuova generazione, quelle che già solcano i mari del Nord Europa, vanno a gas e Cagliari potrebbe essere uno fra i primi porti europei a fornire un servizio di bunkeraggio». Il 7 febbraio l'istanza presentata dal misterioso «soggetto imprenditoriale» verrà esaminata in una conferenza di servizi preliminare. «La collaborazione con Regione e Comune è eccellente», sorride Isidori: «Stiamo cercando di intercettare la tendenza e di guardare al futuro per continuare a far crescere il porto di Cagliari».
SEMPRE PIÙ MERCI Isidori lo sottolinea con decisione: il porto di Cagliari continua a crescere pure in un contesto nazionale e internazionale segnato da una flessione. Dalla città non lo si percepisce, ma il porto canale, dove lavorano più di 2.000 persone, è animato dall'andirivieni di container e merci alla rinfusa che qui, a metà strada fra stretto di Gibilterra e canale di Suez, sbarcano da mezzo mondo e, una volta smistate, ripartono per numerose destinazioni. Si chiama trasnshipment e dà frutti. «Siamo il terzo porto in Italia per movimento merci», gongola il comandante: «Secondo Assoporti, tra il 2005 e il 2015 siamo passati da 37 milioni a 41 milioni di tonnellate movimentate (tra container, rinfuse e forniture Saras). La crescita annua del 2015 è stata del 22,9 per cento». Nessuno, in Itaia, ha fatto meglio. Livorno e Venezia seguono a distanza con crescite del 15,4 e 15,3. Il sistema dei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres segna -7, e concorrenti temibili come Gioia Tauro e Taranto sono a -13,8 e -19.
CROCIERISTI Crescono anche i passeggeri. Merito soprattutto del traffico crocieristico: «L'anno scorso sono arrivati a Cagliari 260 mila crocieristi. Nel 2012 erano stati 80 mila. Per il 2017 ne abbiamo prenotati 420 mila». L'instabilità politica del Nord Africa insanguinato dagli attentati jihadisti conta ma fino a un certo punto: «Altri porti, tipo Catania, Palermo o Napoli, non hanno avuto una crescita analoga. Tutto sta a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, prima pianificando con cura e poi facendo gioco di squadra. Come quello che ha consentito alla Sardegna di presentarsi compatta all'importantissima fiera della crocieristica di Fort Lauderdale e proporsi nel mercato statunitense». Che a volte buona parte dei crocieristi resti a bordo anziché sbarcare e spendere non smonta l'entusiasmo del commissario: «Studi econometrici dicono che ogni crocierista, in media, spende 60 euro a scalo». E i negozi che a volte restano chiusi? «Episodi sporadici. La città, anche grazie al contributo positivo di Confcommercio, è cresciuta molto, su questo piano».
FONDALI Isidori non è turbato neanche dalla polemica sollevata di recente da un agente marittimo sull'adeguatezza dei fondali del porto cittadino: «L'anno scorso abbiamo fatto una ricognizione sui fondali e rassicuro tutti: sono più che sufficienti a ospitare le navi più grandi del mondo, che infatti attraccano senza problemi. La profondità minima è di 11 metri, il pescaggio delle navi da crociera è di 9, e quello della Queen Elizabeth di 10. Giorni fa anche alcune portaerei spagnole impegnate in un'esercitazione hanno attraccato in tutta tranquillità».
LA VARIANTE Il commissario va fiero di quella che definisce l'iniziativa più importante assunta da capo dell'Authority: la proposta di una variante al piano regolatore del porto che, «attesa da 15 anni», permetterà di dare un assetto razionale al sistema di moli e banchine. La variante, che è ora all'esame del Comune e dovrà essere discussa dal Consiglio, prevede alcune cose decisive: «Primo, lo spostamento nel porto canale del traffico Ro-ro, cioè delle navi che trasportano merci su rimorchi gommati. Abbiamo già i progetti, in attesa dell'autorizzazione ambientale e paesaggistica. Il porto storico sarà liberato dalla presenza di navi che nulla hanno a che fare con la sua vocazione diportistica e crocieristica (a proposito: il 30 aprile sarà pronta la darsena pescherecci a Sa Perdixedda, e in maggio trasferiremo lì tutti i pescherecci). Lo spostamento del Ro-ro al porto canale permetterà di valorizzare lo splendido waterfront cittadino e di liberare il centro dal traffico di autorimorchi. E le navi merci avranno a disposizione piazzali e capannoni».
ALBERGO SULL'ACQUA Altra novità rilevante: la vecchia stazione marittima, scatolone celeste sbiadito ora semiabbandonato al centro del porto storico, sarà abbattuta e lascerà il posto a un albergo di tre piani affacciato sull'acqua. «Sono già arrivate manifestazioni di interesse. Probabilmente si farà una gara. Intendiamo concedere a chi costruisce una concessione di durata sufficiente ad ammortizzare l'investimento». Oltre al via libera del Comune, occorrono anche le valutazioni ambientali e paesaggistiche: dovranno pronunciarsi anche ministero dei Lavori pubblici e Regione.
CANTIERI Nell'elenco ci sono anche lavori a medio e breve termine. Il distretto della cantieristica, per esempio: «Le opere a terra sono già completate; per quelle a mare abbiamo ottenuto l'autorizzazione più impegnativa, quella ambientale, e attendiamo a breve quella paesaggistica. I lavori potrebbero cominciare entro l'anno». Saranno invece avviati «a giorni» quelli per il prolungamento della passeggiata lungomare nel porto storico. Poi ci sono le cose già fatte, come la demolizione dei vecchi capannoni industriali, zeppi di amianto, a Sa Perdixedda.
La politica regionale si accapiglia da mesi sul nome del primo presidente dell'autorità portuale regionale, che unificherà le due attuali. Isidori, finora mai inserito nelle rose dei papabili, si schermisce: «Guardo alle cose realizzate e a quelle avviate. E sono soddisfatto: non mi sono certo limitato all'ordinaria amministrazione. A chi assumerà l'incarico lascerò una realtà in crescita. Poi, per carità, se dovesse succedere...», e ride di gusto, «... a Cagliari mi trovo benissimo».
Marco Noce