Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Aiuti per andare in pensione: ecco il prestito previdenziale

Fonte: L'Unione Sarda
30 gennaio 2017

La Giunta ha stanziato 6,9 milioni di euro, previsti 500 beneficiari

 

A ottobre scorso, quando la Giunta ha approvato la delibera, c'erano a disposizione 7,5 milioni di euro. Tre giorni fa, con la pubblicazione dell'avviso che inaugura la partenza, i fondi sono diventati 6,9 milioni. Ma tant'è, la situazione è così preoccupante che ogni misura di politica attiva del lavoro è salutata con grande favore. Il “prestito previdenziale” decolla, «e nonostante il ritardo e i limiti oggettivi, risponde comunque ai bisogni di fasce deboli della popolazione, persone che hanno perso il lavoro e gli ammortizzatori sociali, e sono penalizzati dalla “Fornero”», sottolinea il segretario generale della Cgil, Michele Carrus.
COS'È Il prestito previdenziale è stato studiato per consentire agli over 50 di versare i contributi mancanti - fino a 9 mensilità - per il raggiungimento della pensione anticipata. In base alle rilevazioni fatte dall'Inps sono circa 500 i sardi non titolari di pensione diretta e senza contribuzione nel 2015 e 2016, ai quali mancano al massimo 9 mesi di contribuzione per accedere alla pensione anticipata (ovvero uomini che abbiano versato almeno 42 anni e 1 mese di contribuzione, e donne che hanno versato 41 anni e 1 mese). La restituzione del prestito potrà avvenire in unica soluzione oppure ratealmente, nell'arco di massimo 7 anni, a tasso zero.
LA SCADENZA Le domande potranno essere presentate a partire dal 20 febbraio, la procedura è a sportello fino all'esaurimento dei fondi disponibili, pari a 6,9 milioni di euro. Requisiti, documenti e moduli si trovano sul sito della Regione. La gestione del Fondo è affidata alla Sfirs. Lo strumento di ingegneria finanziaria scelto è il fondo rotativo, che si autorigenera con il rientro dei capitali erogati.
L'ASSESSORE «Finalmente arriviamo alla fase di sperimentazione di una misura fortemente innovativa, che ha richiesto un lungo e impegnativo lavoro di elaborazione normativa», dice l'assessora del Lavoro Virginia Mura. «Siamo partiti prima della misura nazionale, e abbiamo dovuto trovare lo spazio per il prestito previdenziale all'interno del quadro normativo generale. Ora possiamo offrire ai lavoratori sardi espulsi dal mercato del lavoro e prossimi alla pensione uno strumento che li aiuterà a uscire da una condizione di forte precarietà. Inizialmente daremo risposte a 500 lavoratori ma, esaurita questa prima programmazione, intendiamo riproporla per ulteriori potenziali beneficiari».
IL SINDACATO «Siamo stati noi a proporre questa misura alla Regione, e inizialmente abbiamo riscontrato un atteggiamento scettico», sottolinea Carrus. «La nostra idea era quella di unire due strumenti, da un lato il completamento della contribuzione, dall'altro una forma di prestazione sociale. Alla fine si è deciso per questa misura a metà, e nel frattempo è intervenuta l'Ape, che non ci piace. Siamo comunque soddisfatti, anche se la riduzione del finanziamento non va bene. Si ragiona sempre alla rovescia, prima si fanno i conti, poi si guarda a quante persone hanno bisogno. Mentre dovrebbe essere il contrario». (cr. co.)