Rassegna Stampa

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Disponibili quasi 2 milioni di euro per struttura di accoglienza al Porto di Cagliari: il progetto

Fonte: web Ad Maiora Media
25 novembre 2016

IMMIGRAZIONE, Disponibili quasi 2 milioni di euro per struttura di accoglienza al Porto di Cagliari: il progetto

I soldi sono già arrivati nelle casse della Prefettura di Cagliari. Sono 1 milione 800mila euro destinati alla soluzione pensata dal Dipartimento Immigrazione, braccio operativo del ministro Alfano, che dovrebbe risolvere tutti i problemi degli sbarchi di immigrati nell’Isola, sia organizzativi che economici (decine e decine di migliaia di euro per ogni evento, senza contare, per esempio, i costi delle forze dell’ordine), che è facile prevedere riprendano a breve scadenza, appena le condizioni meteo saranno più favorevoli.


Trasformare il porto di Cagliari in un ‘hub regionale di prima accoglienza e smistamento’ era un chiodo fisso del prefetto Morcone, capo del Dipartimento, e ad agosto, quando incontrò le massima autorità isolane al Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati, organizzato in piazza Palazzo, ne parlò col presidente Pigliaru lontano da orecchie indiscrete. Ma l’idea è sempre rimasta avvolta nel mistero, almeno fino a quando, lo scorso 14 ottobre, avevamo raccontato che a breve l’area portuale cagliaritana avrebbe ospitato una tensostruttura ben attrezzata, così da evitare ad ogni sbarco il faticoso monta/smonta delle strutture per le procedure di foto-identificazione ed i controlli sanitari.

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Qualcosa, quindi, si era mosso. Infatti, tra agosto e settembre, in gran segreto, gli uffici regionali si erano attivati per predisporre un progetto ed a fine settembre il presidente Pigliaru ha scritto al prefetto Morcone. Ha ribadito la sua contrarietà “all’apertura di un Cie (Centro di identificazione ed espulsione) nel territorio regionale” ed ha rivendicato “un modello di ospitalità diffusa, che eviti concentrazioni eccessive di migranti rispetto alla popolazione residente e la loro localizzazione in zone isolate”, ma sopratutto, richiamando le “intese intercorse a margine della riunione del Tavolo”, ha inviato il progetto preliminare di “una struttura mobile, elaborata in risposta alle sollecitazioni ed in virtù della manifestata disponibilità a finanziare l’intervento, per far fronte alle diverse esigenze di identificazione e distribuzione che si presentano in occasione degli sbarchi presso i porti della nostra Regione”. Insomma, il trio Morcone-Pigliaru-Perrotta vorrebbe far credere che la struttura sarà montata provvisoriamente a Cagliari, ma basterebbe ricordare che degli undici sbarchi del 2016, solamente uno è stato a Porto Torres (con risultati di efficienza e di operatività peraltro non proprio eccellenti), per intuire che Cagliari sarà l’unico porto di arrivo per gli immigrati salvati dalle navi della missione europea a poche miglia dalle coste libiche.

La struttura, che verosimilmente sarà dislocata in un’area (ancora segreta) del Porto Canale, è suddivisa, come si vede nell’illustrazione del progetto della Regione, in moduli ‘dedicati’ che formano aree distinte: per l’accoglienza, l’attesa e l’imbarco sulle navette che portano gli immigrati alle strutture (10 gazebo); per le visite mediche di 1° livello (3 tende da 54 mq e 2 da 18 mq); per l’identificazione e la fotosegnalazione (2 tende da 36 mq ed 1 da 54 mq); per l’attività di polizia investigativa (2 da 36 mq ed 1 da 18 mq); per l’assistenza sanitaria e l’osservazione breve (2 tende da 36 mq ed 1 da 18 mq); per il trattamento antiscabbia (3 tende da 18 mq); per le attività amministrative e di supporto agli operatori (2 tende da 45 mq); per la Croce rossa e per il 118.

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E’ previsto anche l’acquisto di strumenti per l’accoglienza, il trasporto, la pulizia, la sanitizzazione, come autocarri, furgoni, carrelli, unità mobili, torri faro con generatori, sistemi di riscaldamento, container, tende pneumatiche, bagni chimici, postazioni doccia, panche, tavoli, lenzuola e coperte. I soldi, come detto, sono già nella disponibilità del prefetto Perrotta, ma l’idea sarebbe quella di firmare una convenzione tra Prefettura e Regione affinché sia quest’ultima, attraverso la Protezione civile regionale, a gestire la gara che a quanto pare risulta troppo complicata per gli uffici di viale Buoncammino. Perciò, ancora pochi mesi ed in primavera sarà tutto pronto. (fm)

(admaioramedia.it)