Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Altro che salotto, qui è far west» La sera la zona della stazione è in mano a violenti e vandali

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2016

PIAZZA MATTEOTTI.

Lo stupro di una giovane donna rilancia il problema della sicurezza «

 

In piazza Matteotti non ci sono più i mezzi blindati di Polizia e Carabinieri. La “militarizzazione” decisa dopo lo sgombero dei migranti, accampati tra rifiuti, topi ed escrementi, è finita. «I cagliaritani dovranno riprendersi la piazza, riappropriarsi di questo importante spazio», aveva detto il questore, Danilo Gagliardi. La cronaca - con l'episodio della violenza sessuale avvenuta in uno dei tanti spazi bui e appartati della zona - racconta una realtà ben diversa da quanto auspicato dal capo della Polizia di Cagliari. A due passi dal Municipio e dal porto la notte regna il caos. Le forze dell'ordine non possono continuare a presidiare l'area con mezzi e uomini. Così, violenti, vandali e sbandati di ogni nazionalità, razza e religione, hanno via libera. Residenti e commercianti sono ostaggi a casa loro.
AL CALAR DEL SOLE «Piazza Matteotti», esordisce Paolo Ortu, del negozio di biciclette di via Sassari, «non è mai stata il salotto buono della città. Durante il giorno, alla luce del sole, la situazione nella zona è tranquilla. In giro ci sono un po' di giovani stranieri ma non capita praticamente nulla. Di notte lo scenario cambia. Meglio non passeggiare da soli». Non è solo una questione di scarsa sicurezza: «La piazza», aggiunge Paolo Pisu, dell'ingrosso alimentari Cedisal di via Molo Sant'Agostino, «è nel degrado più assoluto. Basta osservare la pavimentazione e i marciapiedi, anche quelli della nostra strada». Il commerciante spiega: «Durante l'orario di lavoro non succede nulla. La situazione peggiora la notte».
TUTTO CHIUSO La piazza di giorno è viva. Tra stazione ferroviaria, dell'Arst e fermate del Ctm il viavai di studenti, lavoratori e pendolari è continuo. Le panchine, all'ombra, sono occupate prevalentemente da ragazzi stranieri. Nessun bivacco. I migranti, quei pochi che dormono all'aperto dopo aver lasciato i centri di accoglienza, si sono spostati in piazza Amendola. Le attività commerciali, compresi bar e ristoranti, restano aperti a pranzo. L'orario di chiusura è stato anticipato. Nessuno lo dice con nome e cognome, ma i timori nel tenere sollevata la serranda nelle prime ore notturne sono parecchi. «Fino a qualche anno fa l'attività restava aperta fino a mezzanotte. Poi abbiamo deciso di anticipare la chiusura per evitare problemi», racconta un giovane dietro il bancone di un locale a poche decine di metri da piazza Matteotti.
LA STAZIONE Stessa situazione nell'area della stazione e dei parcheggi della ferrovia. «Abbiamo potenziato l'illuminazione del parcheggio», spiegano dal gabbiotto oltre il cancello d'ingresso dell'area di sosta per auto. Da queste parti passano tanti migranti per utilizzare i bagni della stazione. Ma non mancano i tossicodipendenti e i senzatetto alla ricerca di un riparo per trascorrere la notte. «L'unica attività commerciale rimasta nella stazione è il bar», spiega Marino Piu, pensionato e volontario del Dopolavoro ferroviario. «Fino a un po' di anni fa era una zona viva, anche per la presenza di molti dipendenti delle ferrovie. Normale che la sera e la notte diventi punto di ritrovo per sbandati e malintenzionati. Speriamo che il progetto della metropolitana leggera, che arriverà fino a piazza Matteotti, possa rilanciare tutta la zona». I volontari del Dopolavoro ferroviario, con alcune iniziative, stanno cercando di contribuire al recupero dell'area: un esempio è la gestione del museo ferroviario sardo, proprio all'interno della stazione.
VIA LE BANCARELLE Anche la “cacciata” degli ambulanti itineranti con regolare licenza ha contribuito a rendere meno sicura la piazza. «Ero un punto di riferimento per cittadini e turisti», spiega Francesco Chessa, storico ambulante della zona ora costretto a girovagare. «Davo indicazioni e le signore, la sera, mi dicevano spesso “per fortuna c'è lei, mi sento più tranquilla mentre aspetto il bus”». Luca Noli, un residente, conclude: «La violenza sessuale? Purtroppo era prevedibile. Piazza Matteotti e altre zone della Marina sono l'emblema del degrado. Faccio una sola domanda: politici e rappresentanti delle istituzioni farebbero passeggiare le loro mogli o le loro figlie da sole da queste parti? Tra migranti che bivaccano, senzatetto nostrani e delinquenti locali penso proprio di no».
Matteo Vercelli