Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Raggi dice no e cancella il sogno olimpico di Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2016

Il sindaco capitolino: «Da irresponsabili cedere alle lobby del mattone»

 

«È da irresponsabili dire sì a questa candidatura». Virginia Raggi spegne per sempre la fiaccola dicendo no alle «Olimpiadi del mattone, delle lobby e dei debiti». Svanisce così il sogno di Roma 2024 e del Coni, svanisce anche quello di Cagliari, che ai Giochi si preparava a ospitare la vela. Non sarà così e il sindaco Massimo Zedda, che più volte aveva cercato di parlare con la prima cittadina romana, non nasconde delusione e rabbia,
LO STRAPPO La sindaca capitolina ha ufficializzato la sua decisione, peraltro scontata, nel corso di un'affollata conferenza stampa. Non prima però di aver regalato l'ultima beffa al presidente del Coni, Giovanni Malagò, corso al Campidoglio per un incontro last minute. Arrivato alle 14.30, orario stabilito, Malagò e tutta la delegazione – dal vicepresidente del Coni, Luca Pancalli, alla coordinatrice del Comitato promotore Diana Bianchedi – hanno aspettato l'arrivo della sindaca, che era in ritardo «per un contrattempo». Trascorsa oltre mezz'ora di attesa inutile, visibilmente contrariato, Malagò ha salutato tutti. Subito dopo, davanti a microfoni e telecamere, Raggi ha spiegato il suo no: «Non abbiamo mai cambiato idea, non ipotechiamo il futuro di Roma. Con queste Olimpiadi ci chiedono di fare altri debiti per i romani: noi non ce la sentiamo». Raggi ha poi illustrato i dati dell'Università di Oxford che mostrano le spese di alcune edizioni dei Giochi lievitate in maniera esponenziale. «Ci piace lo sport, ma non ci piacciono le Olimpiadi del mattone che di fatto diventano un affare per le grandi lobby e i costruttori ma sono una grande presa in giro dei cittadini», ha aggiunto la sindaca del M5S, incassando anche la fiducia del leader Beppe Grillo: «Brava Virginia, vai avanti così, ti ho visto in conferenza stampa».
IL CONI Poi è stato il turno di Malagò, che è tornato sullo “sgarbo” del mancato incontro: «Dopo 37 minuti di attesa abbiamo deciso di andare via. Forse avremmo meritato più attenzione e anche più rispetto per quello che rappresentiamo». Il presidente del Coni ha voluto chiarire anche un altro aspetto: «Ho chiamato il commissario per il debito di Roma e ho chiesto se fosse vero che ci sono debiti per due miliardi da addebitare ai Giochi del 1960». La risposta è contenuta in una mail, ha aggiunto Malagò replicando a quanto detto poco prima di Virginia Raggi, cioè «una falsità assoluta. Si tratta di debiti commerciali, espropri per alcune case del villaggio olimpico per poche centinaia di migliaia di euro. Questa è demagogia, populismo». (p. st.)