Rassegna Stampa

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L’utopia partigiana di Vittore Bocchetta: “La memoria è vita”

Fonte: web sardiniapost.it
6 settembre 2016

 

Testimone lucido e attento del nostro secolo e di quello passato, Vittore Bocchetta, 97 anni, è stato uno dei protagonisti più attesi della quattordicesima edizione del Festival Marina Café Noir che si svolge in questi giorni a Cagliari.

Bocchetta, sassarese, ha combattuto tra le file della Resistenza contro il nazifascismo. Fu catturato dai nazisti e imprigionato a Verona, dove fu torturato e dove molti dei suoi compagni di lotta rimasero uccisi. Fu poi spedito nei campi di concentramento di Flossenburg e Hersbrick. Riuscì a scappare ma fu nuovamente rinchiuso in carcere fino alla liberazione dei campi nazisti da parte delle truppe americane nel 1945. Dal momento del suo ritorno in Italia ha affiancato la ricerca artistica, insieme a una carriera accademica, alla salvaguardia della memoria partigiana. Vittore Bocchetta cura una rubrica all’interno di SardiniaPost dal titolo ‘Testimone del nostro tempo’.

Questa mattina al Terrapieno di Cagliari, all’interno del Festival organizzato da Chourmo dedicato al tema ‘Sconfinate Utopie’, ha parlato di ‘Utopie Partigiane’ tra memorie, guerra, razzismo e prigionia. A condurre la discussione c’era Paolo Frau, assessore alla Cultura del comune di Cagliari e componente dell’Anpi, mentre le letture erano affidate all’attrice cagliaritana Emilia Agnesa.

 

Il programma di Marina Café Noir proseguirà questa sera con gli ultimi appuntamenti. Grande attesa per l‘incontro con un altro combattente: Karim Franceschi, italo-marocchino, è stato l’ultimo italiano a lottare a Kobane contro l’Isis accanto alla resistenza curda. L’appuntamento è alle 20 al Terrapieno, ad affiancare Franceschi nella chiacchierata con il pubblico ci sarà il giornalista di Repubblica Marco Mathieu.

Monica Magro