Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Alfieri, stop al palazzo Il Tar conferma la bocciatura del progetto in via Della Pineta

Fonte: L'Unione Sarda
8 luglio 2016

LA SENTENZA.

Respinto il ricorso presentato dalla società proprietaria dell'immobile


Anche il Tar ha detto no. I giudici amministrativi confermano lo stop imposto dal Comune e bocciano il piano di rinascita dell'ex Alfieri, in via della Pineta. Sarebbe troppo vicina agli altri palazzi la nuova costruzione fatta di due livelli di parcheggio interrato, spazi commerciali al piano terra e cinque livelli di appartamenti più l'attico, progettata al posto dello storico cineteatro, chiuso dal 2010. Un pezzo di storia cagliaritana. La sentenza rigetta il ricorso presentato dalla “Attività industriali e commerciali Srl”, società della famiglia Cossu, proprietaria dell'immobile, contro la prima stroncatura arrivata l'estate scorsa da parte dello sportello unico comunale per le Attività produttive. Un problema di distanze, segnalato dall'ufficio Edilizia privata: il nuovo palazzotto sorgerebbe a meno di dieci metri da quelli intorno, la legge non lo permette.
Umberto Cossu aveva tirato su l'Alfieri nel 1962: negli anni Ottanta è stato l'unico teatro in città, nel periodo tra la chiusura del Massimo e l'inagurazione del Lirico. Cinema, spettacoli teatrali: un punto di riferimento culturale. Poi il declino, nel nuovo millennio: i biglietti staccati non valevano i costi. I Cossu hanno deciso di chiudere e tentare la strada del restauro. Che però ha più l'aria di uno stravolgimento totale, con appartamenti, spazi commerciali e parcheggi sotterranei. C'era comunque fiducia, nelle sede di via Zurita della Srl che avrebbe dovuto portare avanti l'operazione. Tanto che i proprietari annunciavano il via ai lavori per il 2011, mentre su internet si sprecavano gli appelli per salvare il palcoscenico.
Ma la pratica avviata in Comune va avanti. Fino all'agosto 2015, quando arriva la bocciatura dopo la conferenza di servizi: l'intervento, è scritto nel rigetto firmato dalla dirigente Antonella Delle Donne, non è una ristrutturazione ma finalizzato a una nuova costruzione (anche se con volumi inferiori all'esistente) e, in più, non verrebbe rispettata la distanza minima di dieci metri dalle altre costruzioni. Ai Cossu non resta che rivolgersi al Tar. Che si è appena pronunciato. Ha ragione l'impresa, hanno stabilito i giudici di piazza del Carmine, quando dice che anche la demolizione con ricostruzione integrale può essere definita come una ristrutturazione. Ma «la distanza minima di dieci metri dalle pareti finestrate è volta alla salvaguardia delle imprescindibili esigenze igienico-sanitarie, al fine di evitare malsane intercapedini tra edifici». Il nuovo palazzo la violerebbe, l'Alfieri resta un ex teatro abbandonato.
Enrico Fresu