Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'invasione degli ambulanti Cancelli e portoni occupati dai rivenditori del mercato

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2016

VIALE TRENTO. I residenti lanciano una raccolta di firme: «Regole da rispettare»

 

FOTO In origine fu il bastione. Poi, oltre un decennio fa, furono i parcheggi della Regione, tra viale Trieste e via Vittorio Veneto, a diventare la piazza del mercato domenicale, la “porta portese” cagliaritana che negli anni si è ingrandita, estesa, raggiungendo altre strade, altre vie. Fino a viale Trento, via Sauro, via San Paolo, via Battisti. Dischi, libri, mobili più o meno d'epoca, l'agroalimentare a prezzi modici, oggetti di provenienza lecita e altri d'origine incerta.
I PROBLEMI Per i cagliaritani un appuntamento fisso. Per i residenti, una domenica bestiale. «E anche un sabato notte balordo», raccontano, ricordando che già dopo l'una, le due del mattino il mercatino del fine settimana comincia a vivere. «Gli ambulanti, più che altro gli abusivi, - ribadiscono i residenti - prenotano i loro stalli addirittura dal pomeriggio di sabato stendendo, per terra e sulle recinzioni private, catene e funi per evitare che altri li occupino». Poi, quando la mattina arriva, parte l'esposizione. E le merci, troppo spesso, finiscono su cancellate, recinzioni di case private o uffici pubblici, marciapiedi, anche davanti a ingressi e passi carrabili.
IERI Era così anche ieri. Per chi abita da queste parti ci sono solo disagi. «Fino alle sette del mattino la colonna sonora delle nostre notti sono gli schiamazzi, i clacson e la musica ad alto volume. Dopo, i problemi si moltiplicano». Il mercato s'anima e crescono le voci. Una moltitudine di lingue e dialetti espressione delle tante etnie che il mercato di viale Trento-via Trieste riunisce.
Dietro le bancarelle, uomini e donne di Cagliari. Donne e uomini del resto dell'Isola. Venditori senegalesi, pakistani, ambulanti rom, qualche rarissimo cinese.
L'ESPANSIONE Non è piazzale Trento con i suoi colori e i suoi schiamazzi a far infuriare chi abita da queste parti. È l'occupazione abusiva e incontrollata di strade e marciapiedi a scatenare rabbia e malumori. È l'espansione abnorme dell'area-vendita che non ha più confini, arrivando a invadere ogni angolo, ogni spazio. Per non parlare dei fili stesi sui cancelli, di centinaia di grucce con giacche, paltò, pellicce improbabili, gonne e calzoni penzolanti sulle recinzioni delle case.
LA RACCOLTA FIRME È per questo che alcuni abitanti, ormai esasperati, hanno lanciato una petizione per chiedere al Comune, alla Polizia municipale, anche alla Regione proprietaria del piazzale, interventi concreti per riportare da queste parti un minimo di decoro.
I RIFIUTI «La situazione è in costante peggioramento», spiegano i promotori della petizione. «Dalle quattordici e trenta, quando il mercato chiude, nel parcheggio regionale e marginalmente negli altri spazi pubblici, intervengono alcuni netturbini, ma numerosissimi cassonetti restano colmi di spazzatura di ogni tipo». Fino al giorno successivo.
Andrea Piras