Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Se la città scopre i suoi musei In un anno 220 mila visitatori: è l'effetto dell'ingresso gratis

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2016

Il settore dà lavoro a 120 persone e mobilita centinaia di volontari. Archeologico al top

 


Vi siete ricordati che domenica 3 aprile era la prima domenica del mese e, quindi, nei musei si entrava gratis? Sappiate che centinaia di cagliaritani se l'erano segnato sull'agenda o sul calendario e non se lo sono dimenticato. «Quel giorno abbiamo avuto 800 visitatori», racconta Donatella Mureddu, direttrice del museo più importante della città, l'Archeologico. Un assalto che si ripete ogni mese: «In genere, in quelle giornate registriamo 400-600 ingressi», spiega Antonello Tocco, “uomo dei numeri” dell'altro museo nazionale di Cagliari, la Pinacoteca, che con l'Archeologico da un anno fa parte del polo museale della Sardegna (una sorta di soprintendenza indipendente che riunisce siti archeologici e spazi espositivi di primo rilievo nell'isola).
GIORNATE SPECIALI Negli ultimi anni ci siamo abituati a questi bagni di folla: manifestazioni come Monumenti aperti o le Giornate di primavera del Fai richiamano migliaia di persone anche nei musei. Per molti, anche in virtù del fatto che in quelle occasioni non si paga, sono l'unica forma d'accesso: «Degli 11.045 visitatori che abbiamo avuto nel 2015, ai quali vanno però aggiunti quelli che hanno fatto il biglietto cumulativo Archeologico + Pinacoteca (8 euro, ndr) , ben 9.542 sono stati gratuiti», prosegue Antonello Tocco.
L'OFFERTA Ma, giornate speciali a parte, quali sono i numeri del sistema museale di Cagliari? Innanzitutto va detto che la città è ricca di musei: dai più conosciuti ai più piccoli e meno frequentati (come i vari musei dell'università che espongono in gran parte reperti raccolti nel Gabinetto di storia naturale voluto da Carlo Felice), da quelli che aprono regolarmente a quelli visitabili solo su appuntamento (per esempio il museo della Confraternita dei Genovesi, in via Gemelli, accanto alla chiesa dei Santi Martiri Giorgio e Caterina, che ha una pregevole collezione di dipinti, sculture e oggetti liturgici), la lista è lunga. Il settore, complessivamente, impiega circa 120 persone (la gran parte con contratto di portierato) più un numero imprecisato e variabile di volontari e l'anno scorso ha attirato oltre 220 mila visitatori. Molti saranno pure entrati gratis, ma non sono numeri da buttar via.
I NUMERI Quanto a visitatori, il 2015, per i musei italiani, è stato un anno d'oro (definizione del ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini): 43 milioni di persone, 155 milioni di euro. Una manna. Per Cagliari, non è stato un anno così brillante. Il museo archeologico, che è quello che fa i numeri più grandi e trascina tutto il blocco Cittadella (dove si trovano anche Pinacoteca, Etnografico e museo delle cere anatomiche), ha sofferto il confronto con un 2014 che, trascinato dalla mostra sui Giganti di Mont'e Prama, ha fissato l'asticella a quota 85 mila visitatori. Un exploit difficile da replicare: nel 2015, infatti, i visitatori sono stati 70.826 secondo la direttrice Donatella Mureddu, anche se sugli elenchi ufficiali del Ministero ne risultano 66.938, per un incasso di 157.803 euro e 50 centesimi.
BRONZI Molti? Pochi? Dipende: l'archeologico di Reggio Calabria, per fare un raffronto, ne ha avuti 164 mila ma può contare su due superstar come i Bronzi di Riace, decisamente più celebri dei nostri Giganti.
CANDIDATURA D'altro canto, però, a Cagliari la coda lunga della candidatura della città a Capitale europea della cultura, nonostante la sconfitta, ha gonfiato i numeri dei musei civici: nel Palazzo di città e nella Galleria comunale d'arte contemporanea gli eventi e le iniziative hanno trascinato 15 mila visitatori in più rispetto ai 20 mila e 22 mila visitatori “normali”. Cifre che mettono il buonumore all'assessora alla Cultura Enrica Puggioni e alla direttrice dei musei civici, Anna Maria Montaldo. «Siamo stati aperti anche per Pasqua e Pasquetta», racconta la seconda: «Solo a Pasquetta la mostra Eurasia, a Palazzo di città, ha avuto 600 visitatori».
Marco Noce