Rassegna Stampa

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Colle San Michele,locali comunali alla Soprintendenza:terra di nessuno

Fonte: web Castedduonline.it
11 aprile 2016

 

 

Autore: Alessandro Congia il 09/04/2016 13:15


 


Benvenuti in quel luogo che doveva ospitare qualche settore della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. O meglio, ciò che in passato doveva forse essere concepito come tale, a detta di parecchie voci di corridoio abbastanza credibili. Cagliari, colle San Michele, una veduta panoramica che lascia senza fiato, come pure solcano negativamente ogni pur lieve commento le immagini che il nostro giornale si appresta a mostrarvi. Due edifici (le cui mura hanno la titolarità ufficiale del Comune di Cagliari) dovevano diventare una sede più consona per archivio e deposito dell’ente che inizialmente vi ha trasferito una parte di archivi e documenti, (ancora lì buttati, tra i due ecomostri), mentre invece da diversi anni tutto è come si presenta: vetri e porte sfondate, documenti bruciati, impiantistiche tecnologiche ormai da rifare, cavi di acciaio e di rame rubato, telecamere sfasciate, solai distrutti dai vandali.

IL TOUR DEL DEGRADO. Accedere ai fabbricati, ormai luoghi di insensata incuria, è come portar via le caramelle ad un neonato: non occorre gran che, se non quello di avvicinarsi alla zona ascensori, (tuttora manutenzionati dalla Pes&Paolotti), intravedere facilmente una fragile recinzione in legno e si è catapultati dentro. I cortili attigui sono infestati da erbacce, poi ancora una sorta di “piccole piscine” con tanto di camminamento fatto da una legnaia ormai marcia e l’accumulo di acqua maleodorante. Facile constatare che quassù, dove non vi è alcuna sorveglianza, telecamere o allarmi (totalmente messi fuori uso), chiunque può davvero far di tutto. Come in realtà è stato abbondantemente fatto, senza che nessuno abbia detto la parola “basta”.

LUOGHI SVENTRATI. Lo scempio è sotto gli occhi increduli del cronista, che accede senza particolari difficoltà per documentare la vergogna. Gli stessi funzionari della Soprintendenza, anche per voce dell’architetto Fausto Martino (segretario regionale e sovrintendente alle belle arti e paesaggio di Cagliari), hanno effettuato recentemente un sopralluogo, inventariando e constatando le condizioni in cui versano i due stabili abbandonati a se stessi. Già in caserma e in questura, ci sono protocollati alcuni esposti sottoscritti che denunciano quanto è stato commesso in tutto questo tempo da mani ignote. Ciò che dovevamo fare è stato fatto, ossia denunciare con incredulità e stupore che ancora oggi dei patrimoni immobiliari costati parecchi soldi, rimangono nel dimenticatoio. Una cattedrale nel deserto che forse in molti, nemmeno conoscono: depredato, vandalizzato, stuprato amaramente senza un perché, un patrimonio che rimane in penombra incastonato tra l'immenso verde pubblico del parco: l’opera insistente di ragazzini e bande di “teppistelli” hanno creato quel malessere che a chiunque darebbe fastidio. Soprattutto in tempi come questi, dove la sete di locali idonei a mostre, esposizioni o anche luogo di archiviazione di memorie storiche e non solo, sarebbero una manna dal cielo.