Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Muore l'orto senz'acqua

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2016

MONTE URPINU. Nel cuore del colle nasce però un parco municipale

 

 

 

Nell'ex cava non si irriga, la resa dei volontari 

 

 

 

Il parco pubblico chiuso perché un costone sta crollando, lo spazio coltivato dai volontari praticamente chiuso a causa, per così dire, della siccità: non c'è acqua per irrigare. Hanno un presente simile, però futuri diversi, le aree nell'ex cava sul colle di Monte Urpinu. Nasce un parco, grazie ai lavori di consolidamento del costone già iniziati, ma muore un orto urbano che solo pochi anni fa era curato da una trentina di volontari, molti dei quali si sono arresi davanti all'impossibilità di irrigare le piante di frutta e verdura. Chi resta, ha imparato i trucchi un tempo usati dai contadini nelle zone siccitose.
L'ORTO URBANO Dato in comodato gratuito dalla famiglia milanese Dondina, erede degli antichi proprietari, all'associazione Agricultura, l'orto lungo la prima parte della stradina che da via Raffa Garzia s'inerpica verso l'ex cava ha sete. Dopo anni di irrigazione per mezzo dei bidoncini d'acqua portati da casa, ora quasi tutti i soci si sono stufati e hanno lasciato. Così, nell'orto molti spazi coltivati di trenta metri quadri (l'appezzamento affidato a ciascun volontario) sono in abbandono, i percorsi disegnati con le pietre man mano si cancellano, la zona per le riunioni (si pensava alle scolaresche) ancora si salva ma non lo farà a lungo. Resistono gli alberelli piantati qua e là. Eppure l'acquedotto scorre poco sotto, in via Garzia, «ma l'acqua potabile non può essere utilizzata per irrigare», allarga le braccia Paolo Erasmo, ex presidente di Agricultura, «quindi per far crescere la nostra frutta e la nostra verdura dovremmo trivellare, ma non tutti i proprietari dell'area sono d'accordo, così non se ne fa nulla». E l'orto urbano a forma di fiore (si chiama infatti “Fiore di cibo”) va in malora, anche se nei progetti del Comune, aggiunge Erasmo, «c'è il collegamento con l'impianto del Molentargius, i cui reflui depurati potrebbero essere utilizzati per l'irrigazione dell'orto. Nel frattempo, una delle volontarie “superstiti”, Anna Muceli, innaffia le sue zucchine con l'acqua portata con i bidoni: «Non mi arrendo, ma siamo pochi».
IL PARCO Poco più su, dove la stradina diventa comunale (e le sue condizioni migliori lo testimoniano), sta invece sorgendo il Parco dell'ex cava, appena sotto viale Europa. L'appalto per 175 mila euro per consolidare il costone pericolante è stato affidato alla ditta Dafne di Monterotondo, i lavori sono appena iniziati. «Sarà pronto entro l'anno», assicura l'assessore al Verde pubblico Paolo Frau, «appena le reti metalliche saranno sistemate sul costone, eliminando tutti i rischi». Diventerà il ricovero degli alberi che sarà necessario sradicare, spesso perché pericolanti, nelle strade cittadine, ma anche un luogo d'esposizione: di colonne e cornicioni dell'ex Mercato civico, abbattuto molti decenni fa (e fu una follia) nel largo Carlo Felice per costruire la sede della Banca d'Italia. Il nuovo parco confina con gli immensi giardini dell'ospedale “Binaghi” e garantisce una vista meravigliosa sulla Sella del Diavolo. Un tesoro nascosto della città, che tra un anno sarà patrimonio di tutti.
Luigi Almiento