Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tributi, sequestrata la Mazal

Fonte: L'Unione Sarda
5 aprile 2016

Rassicurazioni da via Roma: «Qui non c'è nessun rischio, l'aggio viene versato dopo»

 

 

 

 

Tasse incassate e non girate ai Comuni: inchiesta milanese

 

La Procura di Milano ha messo sotto sequestro la società che riscuote i tributi in città. È giudiziaria l'ultima tegola caduta sulla Mazal Global solution, Spa lombarda che per conto del Comune incassa le tasse su pubblicità, affissioni e occupazioni di suolo pubblico. Dopo uno strano processo di gemmazione era subentrata ad Aipa - che a Cagliari ha operato a lungo, a suon di proroghe dell'appalto -, crollata sotto i colpi di un'altra inchiesta, che aveva portato nel 2014 all'arresto del presidente, Giuliano Santucci. Ora i magistrati milanesi ipotizzano per Mazal il reato di bancarotta e hanno affidato la gestione della società, che lavora in 800 centri italiani, a due commissari. Non è in grado di dare «alcuna garanzia» agli enti per i quali riscuote le imposte, sostengono i pm nell'atto di sequestro del 22 marzo.
CONTI A POSTO In città, assicurano dal Comune, mancano alcuni versamenti ma la situazione è sotto controllo: i problemi «sono limitati a una parte delle riscossioni del quarto trimestre 2015, per la quale il Comune potrà rivalersi direttamente sull'aggio di competenza del concessionario»: perché all'ufficio Tributi avevano fiutato la malaparata, e a dicembre erano stati attivati tre conti correnti per Cosap, Dpa e Icp intestati al Comune, «nei quali vengono incassate direttamente le somme versate dai contribuenti con successiva liquidazione dell'aggio al concessionario». Insomma, si è invertito il flusso di denaro con la Spa, per evitare una voragine nei conti. Presto, inoltre, verrà aggiudicato l'appalto per il nuovo affidamento del servizio di riscossione. Mazal dovrebbe restare fuori.
I LAVORATORI Cagliari, dove si corre ai ripari, e Quartu, dove a protestare sono i dipendenti Mazal, che si occupano dei pagamenti per le strisce blu. Da mesi non vedono lo stipendio. Ma il rumore degli scricchiolii della Mazal arriva da molte parti d'Italia: di stipendi non pagati si legge nelle cronache quotidiane di molte città. A Foggia la guerra col Comune è esplosa a causa di crediti vantati nei confronti di Aipa, mai onorati, ed è sfociata con l'estromissione per una supposta inadempienza da parte della società. Ma il Tar, alla fine di marzo, ha riabilitato la compagine milanese. Intanto è intervenuta la Procura meneghina, con il sequestro, e la paura di un buco nelle casse si è diffusa in centinaia di Comuni, gestiti prima da Aipa e poi da Mazal.
I TIMORI Le due Spa hanno la stessa sede, in via Cechov 50 a Milano. Mazal l'estate scorsa è subentrata ad Aipa - travolta dallo scandalo del presidente, che intascava i soldi dei cittadini - in tutti i centri. Le preoccupazioni sulla sua solidità si sono manifestate subito. Chi ha seguito le vicissitudini Mazal in tutta Italia è Stefano Biosa, sindacalista Cgil sardo trapiantato a Bologna: «La Mazal è in crisi di liquidità», aveva preannunciato a gennaio, «attraverso un complesso assetto societario contribuisce, con iniezioni di denaro, anche a evitare il fallimento di Aipa». L'avvitamento era previsto.
Enrico Fresu