Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ieri la veglia del Crocifisso

Fonte: L'Unione Sarda
25 marzo 2016


Con “s'incravamentu” i riti della Pasqua entrano nel vivo - Da Sant'Efisio il giro delle sette chiese: il martire guerriero col lutto

 


Tra strade e chiese. La settimana santa è entrata nel vivo e ora si alternano liturgia e pietà popolare. Da una parte messa crismale e funzione In Coena Domini, dall'altra crocifissione di Gesù e giro della sette chiese. Un ben dosato mix fatto di fede e devozione che accompagna i cagliaritani alla Pasqua.
Ieri mattina in Cattedrale l'arcivescovo Arrigo Miglio ha celebrato con i sacerdoti della diocesi la messa crismale. Durante il rito il presule ha benedetto il crisma (utilizzato per il battesimo e la cresima), l'olio per l'unzione dei malati e quello dei catecumeni. Di sera, con la funzione In Coena Domini è iniziato il triduo pasquale. Chiese molto affollate per un rito che commemora l'Eucaristia e il sacerdozio ministeriale.
Di grande suggestione resta la lavanda dei piedi che ricorda il gesto di umiltà compiuto da Gesù verso gli apostoli. Al termine della funzione, la processione che ha accompagnato il Santissimo Sacramento alla cappella della reposizione (impropriamente chiamata sepolcro), immancabilmente addobbata con su nenniri. Sono steli di grano, fatti germogliare e crescere al buio e perciò esili e di colore pallido: vengono legati assieme e mantenuti rigidi con un nastro in un vaso o in un piatto.
E poi: i riti della pietas. L'arciconfraternita del Santissimo Crocifisso ha proceduto ieri pomeriggio con la crocifissione di Gesù. Tolta la statua dalla teca in cui è conservata e sistemata la grande croce al centro dell'Oratorio, al simulacro sono stati posti i chiodi: è s'incravamentu. Il Gesù crocifisso è stato quindi avvolto con il cotone che poi è stato rimosso e consegnato ai fedeli per la devozione. Il Cristo è stato poi vegliato dai confratelli sino alle 23.
«Ogni rituale è sempre molto importante - spiega il presidente dell'arciconfraternita Paolo Mureddu - ma quest'anno in modo particolare, perché l'arciconfraternita compie 400 anni di vita. Per noi è una responsabilità aver ereditato questo patrimonio religioso che cerchiamo di portare avanti nel miglior modo possibile».
Da Sant'Efisio ieri sera è invece partito il giro delle sette chiese con il martire guerriero listato a lutto.
Oggi invece la Chiesa celebra la Passione del Signore e i cattolici sono tenuti all'obbligo dell'astinenza e del digiuno. Accanto alla liturgia i grandi appuntamenti della pietà popolare con le storiche processioni del Cristo morto: alle 13,15 da San Giovanni, alle 16 da piazza San Giacomo, alle 21 da Sant'Efisio.
Alessandro Atzeri