Cabudanne de sos poetas

L a data del 21 marzo non è legata soltanto all'inizio della primavera, ma lo è anche alla Giornata Mondiale della Poesia, dichiarata patrimonio dell'Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente, esattamente sedici anni fa. Una commemorazione che attribuisce all'espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione fra culture diverse, della comunicazione e della pace. Proprio a questa giornata, a quanto di bello è stato ed è in grado di produrre il suono e il senso delle parole, è dedicata l'anteprima del Cabudanne de sos poetas. L'appuntamento è domani (alle 17) al Teatro Massimo con l'evento “Il sangue dell'Europa - I poeti della Grande Guerra in Inghilterra, in Italia e in Sardegna”.
Nel foyer di via De Magistris alcuni esperti, poeti e studiosi dell'ambiente letterario italiano ed europeo, interverranno all'incontro che farà da apripista alla dodicesima edizione del festival di poesia che ogni anno si tiene a settembre a Seneghe, tra i boschi di leccio che ricoprono il Monte “Sos Paris”.
Tra gli ospiti, il poeta e studioso inglese Jamie Mc Kendrick, il docente di Letteratura italiana Moderna e Contemporanea all'Università di Pisa, Andrea Amerio e il giornalista e antropologo Bachisio Bandinu. Si parlerà, attraverso la memoria di autori celebri e meno noti, della Prima Guerra Mondiale e di cosa è stato questo conflitto negli ambienti culturali di ogni paese coinvolto. I “poeti in guerra” inglesi come Wilfred Owen, Isaac Rosenberg, Edward Thomas rivivranno nelle parole di Jamie Mc Kendrick. Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro diventano testimoni di quella dolorosa esperienza nella relazione di Andrea Amerio. Protagonista anche la poesia di guerra in Sardegna con l'intervento di Bachisio Bandinu.
L'iniziativa, dell'associazione culturale Perda Sonadora, insieme alla Fondazione Sardinia e all'associazione Italia-Inghilterra è dedicata