Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Elezioni, la sfida è sul lavoro Le idee: dal microcredito alla formazione di coop giovanili

Fonte: L'Unione Sarda
7 marzo 2016

VOTO 2016. I candidati-sindaci affrontano il tema che coinvolge migliaia di cagliaritani 

Se da un lato il sindaco (e leader del centrosinistra) Massimo Zedda continua con la Giunta l'attività amministrativa scandita da aperture di cantieri e definizione di progetti, dall'altro i candidati sindaci in corsa per le amministrative di giugno stanno mettendo a punto strategie elettorali e programmi. Al primo posto delle proposte c'è il lavoro. A un argomento collaterale - il microcredito - il Movimento 5 Stelle dedicherà il 19 marzo un incontro.
Piergiorgio Massidda ( Cagliari 2016 ) invece al tema-lavoro dedica i primi sette punti del suo progetto per la città: «Porto, Europa, turismo, cultura, imprese, commercio e artigianato, innovazione, parole che riempirò di significato». Premessa: «In città avevamo 29 mila disoccupati nel 2011, oggi 37,070. Si tratta di nuove povertà che reclamano aiuto, cioè lavoro». Ci sono le condizioni perché questo si possa realizzare? «Ne sono certo. Con la mia storia di politico e imprenditore, so come riuscirci: dalla ricerca dei fondi al loro investimento. Ho le conoscenze e l'esperienza maturata sul campo per farcela. L'intero mio programma è impregnato di lavoro, missione centrale all'origine della mia candidatura».
Anche a Pierpaolo Vargiu ( #CA_mbia CA_gliari ) è caro il concetto di “Smart city”, città intelligente: «Si integra con quello degli Smart countries, per creare reti sostenibili di infrastrutture che puntino sulla tecnologia e sull'uso intelligente e collettivo delle risorse comuni, usando i vantaggi competitivi di Cagliari». Pensa a quattro S: «Sole, sicurezza, sanità, storia per rendere attrattiva la città, creando opportunità che producano lavoro, sfruttando la sua cultura identitaria e puntando sulla economia dematerializzata e sulla sharing economy».
Per Paolo Matta ( La Quinta A ) il tema del lavoro è «trasversale alle Cinque A» del suo programma di governo.
Tema, osserva Matta, «che non può consentire scivolate propagandistiche, scontati slogan populisti, enfatiche promesse che si risolvono in puntuali certificati di fallimenti annunciati». Come ha precisato nel suo progetto di governo, «Cagliari è dall'Acqua che deve ripartire e rinascere. A cominciare dalle sue aree industriali a bocca di Porto Canale, icona dell'immobilismo e dello spreco delle amministrazioni che fin qui ci hanno governato».
Lavoro, per Matta «si traduce in una politica, sapiente e lungimirante, che abbracci asilo e ateneo» ma anche «arte e accoglienza, sterminati campi di lavoro se solo saremmo in grado di impostare una politica turistica e del Terzo settore, oggi troppo episodica e sottostimata».
Paolo Casu ( Insieme Onestamente per Cagliari ) non ha dubbi: «Il Comune può creare e incentivare l'occupazione». A una condizione: «Servono competenza, risparmi sulla pubblica amministrazione e assegnazione di tutti i beni demaniali bloccati e inutilizzati». Casu critica «i proclami folcloristico-elettorali» e precisa: «Nel nostro Programma, al primo punto vi è la restituzione delle indennità del sindaco, consigliere e assessore alle casse comunali, dirottando queste risorse risparmiate, in un fondo di bilancio che verrà creato nei primi giorni di governo, per dare l'avvio a nuovi posti di lavoro per i giovani disoccupati cagliaritani». Calcolato: «Si risparmierebbe oltre un milione di euro. Da sindaco assegnerei i beni regionali dismessi a coop di lavoro».
Enrico Lobina ( Cagliari Città Capitale ) ha promosso un dibattito dal titolo: “Cagliari, ora tocca alle lavoratrici e lavoratori”. «Cagliari», sottolinea Lobina, «sarà una città democratica quando il lavoro, quello pubblico, quello collegato al pubblico, e quello privato, sarà valorizzato, riconosciuto come portatore di diritti. Dal convegno è emersa come, nelle relazioni coi lavoratori, in questi cinque anni si sia assunta una logica renziana. Noi faremo l'opposto: miglioreremo i servizi insieme alle lavoratrici e lavoratori. Il Consiglio ha approvato una mozione contro il lavoro nero - io primo firmatario - che non ha mai avuto attuazione. Perché non si lotta contro il lavoro nero?».
Pietro Picciau