Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Svolta per 17 Comuni

Fonte: L'Unione Sarda
2 marzo 2016


Zedda primo sindaco della Città metropolitana - Approvati i criteri per formare il Consiglio: urne aperte il 3 aprile

 

Punto fermo: il 17 marzo - trentacinquesimo giorno dall'entrata in vigore della legge regionale di riforma degli enti locali (la numero 2 del 4 febbraio scorso) Massimo Zedda diventerà sindaco anche della Città metropolitana. Il leader del centrosinistra raddoppierà le sue funzioni, regalo imprevisto nel pieno della campagna elettorale per le amministrative.
VOTO Nel ricordare la scadenza, la Giunta regionale ha chiarito ieri diversi altri appuntamenti riguardanti la nascita della nuova istituzione che - caratteristica di ogni ente al battesimo - sta tormentando i sonni di non pochi amministratori. In sede di prima applicazione, l'elezione del Consiglio della Città metropolitana è indetta dal presidente della Regione con decreto, emanato non oltre il trentacinquesimo giorno dall'entrata in vigore della legge: il 3 aprile.
LE LISTE Dettaglio richiamato dalla Giunta: «Le liste per l'elezione del Consiglio metropolitano dovranno essere presentate dalle ore 8 del ventesimo giorno alle ore 12 del ventunesimo giorno successivi al decreto di indizione, che il presidente Francesco Pigliaru firmerà d'intesa con l'assessore degli Enti locali Cristiano Erriu».
L'ASSEMBLEA Come indica la legge e ribadisce l'esecutivo di viale Trento, «il Consiglio metropolitano sarà composto dal sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri pari a quelli eletti nel Comune di Cagliari». A eleggere l'Assemblea dell'Area vasta saranno «i sindaci e i consiglieri municipali dei Comuni della Città metropolitana». Unica eccezione: il Comune di Monserrato. Il commissario straordinario che lo governa (nominato dopo lo scioglimento del Consiglio) «non può esprimere nessun amministratore che faccia parte del corpo elettorale». Particolare all'attenzione degli amministratori: poiché il sindaco di Cagliari assume anche il ruolo di sindaco della Città metropolitana, l'elezione a giugno del prossimo primo cittadino a Cagliari precederà di poco la rielezione del Consiglio metropolitano. Doppia elezione in pochi mesi.
LE AREE La Giunta, nel precisare alle amministrazioni componenti atti e scadenze del nuovo ente, ha definito la «ripartizione in fasce demografiche» dei Comuni della Città metropolitana, che tiene conto del numero di abitanti di ciascuno dei 17 Comuni: Cagliari, Assemini, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Pula, Quartucciu, Quartu Sant'Elena, Sarroch, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro, Uta. Si sceglieranno i nuovi 40 consiglieri con il voto ponderato: la scheda elettorale dei Comuni sarà di colore (e “peso”) diverso determinato dalla propria fascia demografica.
L'UFFICIO ELETTORALE In prima applicazione, l'ufficio elettorale sarà «costituito presso l'amministrazione della Provincia di Cagliari» e soltanto successivamente «negli uffici del Consiglio metropolitano». A istituire l'ufficio elettorale sarà l'amministratore straordinario della Provincia di Cagliari «con un apposito provvedimento da emanare subito dopo l'indizione delle elezioni del Consiglio metropolitano e del quale faranno parte dirigenti, funzionari e altri dipendenti dell'amministrazione provinciale».
LO STATUTO Al di là del giorno del voto, assume rilevante importanza il varo dello Statuto della Città metropolitana, che dovrà avvenire entro il 5 maggio: conterrà le regole - decise dal Consiglio metropolitano eletto prima delle amministrative a Cagliari, Elmas, Monserrato, Sarroch, Sinnai - che governeranno il nuovo ente. Eredità supplementare: entro dieci giorni dall'approvazione dello Statuto da parte della Conferenza metropolitana, la Città metropolitana subentrerà alla Provincia di Cagliari, in riferimento al territorio, ma anche nei «rapporti attivi e passivi e nell'esercizio delle sue funzioni».
Pietro Picciau