Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Bilancio, quest’anno mancano otto milioni

Fonte: La Nuova Sardegna
1 aprile 2009

MERCOLEDÌ, 01 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Comune. Comincia la discussione sul documento contabile che prevede 222 milioni per la «spesa corrente»



Sempre alta la spesa per i rifiuti (54 milioni) che ricade sui cittadini




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Il bilancio di quest’anno sarà di 222 milioni di euro per le spese correnti e di 263 per gli investimenti. In rapporto a quello del 2005 la disponibilità è aumentata di 57 milioni, ma rispetto all’anno passato è diminuita di otto. Come dire che la città è cresciuta («grazie anche ai contributi della Regione guidata dal centrosinistra, sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd), ma che quest’anno si dovrà tirare la cinghia. L’altro ieri in commissione Finanze, il sindaco Emilio Floris, che ha avocato a sè l’assessorato alle Finanze in attesa delle nomina del nuovo responsabile (era Ugo Cappellacci, recentemente eletto governatore della Regione), ha illustrato nelle linee generali il documento contabile del 2009.
Da rilevare come, rispetto a quello del 2008, il bilancio del 2009 ha aumentato di 21 milioni gli inventimenti. Ma per il momento si tratta di fondi virtuali in quanto vanno iscritti nel documento contabile anche gli stanziamenti non sicuri o già deliberati dagli enti eroganti (Regione, governo centrale, comunità europea). L’anno scorso, ad esempio, erano stati previsti 134 milioni per il tunnel di via Roma, due anni fa 125. Ma sino ad ora l’opera non è stata finanziata. E il tunnel ritorna anche quest’anno: ha infatti un ruolo strategico nel discorso di collegamento della città col mare. Dovrebbe permettere di realizzare la grande piazza di via Roma, col traffico da incanalare nel sotto passaggio, un modo per superare - secondo la Giunta - la soluzione di continuità che separa il rione Marina dal mare.
Questa volta i finanziamenti per la cultura dovrbbero essere aumentati se è vero, come affermato dal sindaco, che sono stati portati a nove milioni, mentre nel 2008 erano circa sei. Tra le voci più alte c’è quella dell’igiene del suolo, con 54 milioni di euro. «Una cifra che porta il Comune ai primi posti con una spesa media per abitante di circa 337 euro», commenta Depau. E anche se il costo del servizio non viene fatto ricadere per intero nella tarsu (la tassa sui rifiuti), Cagliari è in questo settore una delle città più care d’Italia. Fatto dovuto - così si difende la Giunta - anche alla predisposizione della differenziata e al fatto che vi sono molti studenti fuori sede. Ma la giustificazione non soddisfa visto che questa stessa situazione la si può rilevare anche in molte altre città universitarie, senza raggiungere i costi del capoluogo isolano. Consistente anche la voce delle politiche sociali: 49 milioni. Un aspetto, questo, a cui il sindaco Floris ha sempre detto di tenere molto. Nello stesso tempo, va detto, in un periodo di crisi e di conseguente emarginazione, questi interventi diventano vitali.
Ora la Giunta ha tempo sino a fine maggio per far approvare il bilancio (l’anno scorso era stato votato dall’assemblea municipale il 4 maggio). Prima però, dovrà essere esaminato e discusso nella commissione consiliare apposita e nelle circoscrizioni, compresa la municipalità di Pirri (a queste spetta un parere consultivo). «Da parte nostra, come Pd - spiega Depau - cercheremo di riportare questo documento al suo significato: non tanto di elencazione di numeri (le uscite e le entrate), ma di programmazione. In questo senso, ad esempio, vediamo che vi sono 53-54 milioni di spesa per i dipendenti del Comune a tempo indeterminato, mentre per il personale nel suo complesso la cifra sale a 59-60, con circa sei milioni di scarto». Secondo Depau questo significa che «quei cinque-sei milioni sono utilizzati per i lavoratori dei cantieri, gli interinali ecc. Ma uno dei probemi del Comune è il potenziamento dell’ufficio finanziario. Allora si potrebbe per questo come per altri settori qualificanti, puntare a dei concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato. Un fatto possibile purchè non si sfori la cifra complessiva spesa l’anno passato per il personale».
Un altro punto dolente è «la gestione del patrimonio - riprende Depau - il piano di vendita e valorizzazione dei beni è fatto dall’elenco dei 131 immobili non vincolati. Solo che non si fa una stima nè del valore degli immobili, nè di come potrebbero essere valorizzati».