Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’abusivismo edilizio alimenta il randagismo

Fonte: La Nuova Sardegna
1 aprile 2009

MERCOLEDÌ, 01 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari

Girovagano di giorno e tornano a casa di notte





«I padroni imparino a tenere al guinzaglio i propri animali»

CAGLIARI. Alessia Atzeni è la biologa del parco di Molentargius impegnata in queste settimane ad affrontare l’emergenza cani. Perché siano catturati in maniera animalisticamente corretta è stato necessario studiare le loro abitudini e così si è scoperto quel che in larga parte si sapeva. I cani di Molentargius sono randagi a metà. «Ci sono cani liberi e cani che la notte tornano a casa. Un certo numero di questi animali randagi gius ha un padrone - spiega Alessia Atzeni -, sosta presso le case, alcuni sono stati individuati perché la Forestale ha il rivelatore di microchip. Si tratta di cani che si imbrancano temporaneamente, magari si accoppiano e così nascono i cuccioli che saranno randagi». Studiando il fenomeno è emerso ciò di cui i veterinari sono consapevoli: sono aggressivi più facilmente i cani che hanno un territorio da difendere, vale a dire quelli che hanno un padrone il quale ne tiene anche 4 o 5 a guardia del terreno. I cani randagi, invece, scappano. Quelli di Molentargius sono tutti ben nutriti perché vanno a mangiare con i cani di proprietà e quindi non hanno motivo di aggredire persone. Dunque i cani hanno casa: ma dove? «L’abusivismo edilizio a Molentargius è diffuso - spiega la biologa - sarà necessario promuovere una campagna di sensibilizzazione affinché le persone si tengano gli animali con sé e gli facciano mettere il microchip». Un altro problema è quello degli animali in passeggiata coi padroni e non tenuti al guinzaglio: il regolamento del parco impone il contrario ma nessuno lo rispetta. Un problema per gli altri animali del parco: il pollo sultano, per esempio, che in Italia si trova solo qui. E anche il gabbiano corso, specie a rischio di estinzione, corre nuovi pericoli: da due anni c’è un argine in cui nidifica, ma quell’argine è spesso frequentato dai cani senza guinzaglio, il timore è che i gabbiani si guarderanno dal fermarsi proprio lì. (a. s.)