Rassegna Stampa

Il Sardegna

Il rione di Su Stangioni e il piano “B” «Un ghetto per favorire qualcuno»

Fonte: Il Sardegna
30 marzo 2009

Edilizia. Per i proprietari delle aree c'è un disegno preciso dietro la fumata nera in commissione Urbanistica

«Vogliono concentrare da noi 200 mila metri cubi di cemento a canone popolare»

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

«Vogliono creare un altro ghetto. E solo per favorire altre lottizzazioni». Stipando tutta l’edilizia popolare a Su Stangioni (dei piccoli proprietari) e lasciando via libera all’edilizia residenziale a Terramaini e al Fangario. È l’accusa lanciata al Comune dai proprietari dell’area di Su Stangioni, il rione mancato vicino alla statale 554, dietro la Motorizzazione. Sono furiosi per il rinvio della votazione sul piano nell’ultima seduta della commissione Urbanistica. Una vicenda intricata e strana che vede l’opposizione scagliarsi contro il centrodestra impegnato a fare le pulci a una delibera della giunta “amica”. Strano, ma non troppo. Alla luce dei numerosi casi di reazione allergica che scattano in città e in Municipio alla parola “edilizia popolare”. Insofferenza che paralizza l’azione politica da 15 anni, pur davanti all’impennata dei prezzi delle abitazioni che ormai costringe annualmente migliaia di giovani alla fuga nell’hinterland. E il bello è che i soldi ci sono. E anche i progetti. L’ultimo è quello di Su Stangioni, appunto.
IL 7 MARZO 2006 (la scorsa consiliatura) il Comune stabilisce con una delibera all’unanimità il “fabbisogno abitativo” comunale per il prossimo decennio: un minimo di 2mila abitanti da distribuire in 200mila metri cubi di volumetrie di edilizia popolare. Dove realizzarle? La stessa delibera individuava le tre aree: Terramaini, Fangario- Mulinu Becciu e Su Stangioni. Dopo anni di silenzio e trattative si arriva al 29 gennaio scorso. La giunta vota una delibera che fissa le percentuali delle diverse tipologie abitative: e cioè il 60 per cento di edilizia residenziale e il 40 economico e popolare (da suddividere equamente tra case a canone agevolato per giovani coppie e edilizia sociale vera e propria) e approva contemporaneamente lo studio per Su Stangioni, quello presentato dai proprietari della porzione di 19 ettari dietro la Motorizzazione. Quasi 300 mila metri cubi di volumetrie: 36 mila per i servizi generali (alberghi, uffici, studi professionali, eccetera), 115 mila per l’edilizia economico e popolare e 144 mila di residenza private. Un quartiere misto, con le case popolari accanto alle private, al duplice scopo di scongiurare un nuovo ghetto di case popolari e di abbassare i prezzi di quelle di nuova realizzazione. Ma in commissione Urbanistica - nella seduta di venerdì - la delibera di giunta si ferma. Curiosamente piace all’opposizione, ma non alla maggioranza. E adesso i proprietari hanno un sospetto. Il piano di Su Stangioni coi suoi 155 mila metri cubi di edilizia economica copre il 58 per cento del fabbisogno abitativo cagliaritano (200 mila metri cubi), resta il 42 per cento da suddividere sulla base della delibera del 2006, tra Fangario e Terramaini. «Invece qualcuno propone di trasformare tutto il nostro progetto in piano di zona di edilizia economica», accusa Giorgio Pisano, coordinatore dei proprietari di Su Stangioni, concentrando così in quell’area tutti i 200 mila metri cubi di edilizia economico e popolare prevista per i prossimi dieci anni e creando un altro ghetto. Non solo. Se tutta l’edilizia economica prevista venisse stipata a Su Stangioni, verrebbe meno la necessità di riservare quote di case popolari nelle altre due lottizzazioni di Terramaini e Fangario- Mulinu Becciu. Dove rimarrebbe lo spazio per l’edilizia residenziale: quella da 5-6 mila euro al metro quadrato. ¦