Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Donne disabili e senza casa rischiano di finire per strada

Fonte: L'Unione Sarda
15 dicembre 2015

LA STORIA. Non hanno soldi né alloggio popolare e sono anche sotto sfratto

 

Federica e Amedea, due donne quarantenni con un'impressionante lista di patologie. Storie simili e un destino comune: sfrattate, rischiano di dover dormire in strada. «Quando accadrà», raccontano dal cucinotto di un appartamento in affitto nel quartiere di Is Mirrionis - che dovranno ben presto lasciare - «ci accamperemo in via Roma, sotto i portici del Comune. Siamo disabili al cento per cento, da anni in graduatoria per una casa comunale, eppure costrette a vivere in affitto in un'abitazione con muffa, infiltrazioni, senza riscaldamento e a rischio di crolli. Chiediamo un po' di rispetto e di poter affrontare i nostri enormi problemi in una casa dignitosa».
L'APPARTAMENTO BEFFA Federica ha 43 anni, una vita difficile alle spalle e un futuro simile a un incubo. Eppure sorride mentre spiega: «Da dodici anni sono in graduatoria per ottenere una casa dal Comune. Sono al quindicesimo posto. Mi sento presa in giro: ad agosto mi è stata assegnata un'abitazione, simile a una topaia, in via Is Mirrionis. Medici e assistenti sociali che mi seguono hanno pensato a uno scherzo: una sistemazione del genere, in una zona a rischio per una donna sola e malata, sembrava davvero una provocazione. Ero comunque pronta a vivere lì, ma il Comune ci ha ripensato. Effettivamente non era adatta a me, così ho rinunciato alla sistemazione con la promessa che entro un mese mi sarebbe stata assegnata un'altra casa. Sono trascorsi quattro mesi e non ho ricevuto alcuna telefonata. Tra poco sarò sfrattata. Il medico che mi segue ha inviato una richiesta urgente, con tutta la documentazione, perché venga trovata una soluzione al più presto». Federica vive in un appartamento in affitto. Gli è stato indicato dal Comune. Con lei c'è un'altra donna, anche lei disabile. «Paghiamo il canone. Io ho solo la pensione di invalidità: 270 euro. Non ho altro e con questi soldi devo vivere. Mentre spuntano soldi da tutte le parti per le abitazioni comunali, io continuo a vivere in queste condizioni. Tra poco non avrò più un tetto, perché questa casa non è agibile. Servono lavori urgenti e il proprietario ci manda via».
CASA E OSPEDALE Anche Amedea vive lo stesso incubo. In graduatoria è al 290esimo posto. «Eppure la Regione ha individuato una sistemazione attraverso Area. Il problema? Un intoppo burocratico perché gli uffici competenti non dialogano». La loro situazione è stata segnalata: «Ho depositato una denuncia alla Procura, all'assessore regionale alla Sanità, alla Asl e al sindaco. Due donne disabili vivono in un appartamento pericolante e hanno lo sfratto esecutivo: chi di competenza lo sa».
Matteo Vercelli