Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I concerti? Sempre all'Anfiteatro»

Fonte: L'Unione Sarda
25 marzo 2009

L'organizzatore Comune. Sull'uso del monumento l'assessore alla Cultura smentisce la commissione e ribadisce la linea della Giunta 

Pellegrini: le manifestazioni ci consentono di valorizzarlo

L'assessore comunale alla Cultura boccia anche la scelta di organizzare grandi spettacoli nel molo Ichnusa: «Ipotesi inquietante, pericolosa e non in linea con la vocazione della città».
Derubrica a «voli di fantasia» ed «eventualità inquietanti» le ipotesi sugli scenari futuri nei quali ospitare spettacoli ed eventi musicali di massa a Cagliari. E non risparmia qualche bacchettata alla commissione Cultura, rea di un iperattivismo che spesso confliggerebbe con le linee-guida dell'amministrazione. Giorgio Pellegrini, plenipotenziario di Cultura e spettacoli, da assessore ha sempre sposato la linea dei grandi eventi da ospitare nell'Anfiteatro: «E da questa non mi sposto di un millimetro».
Non sarà l'ultima estate di spettacoli?
«È un'ipotesi risibile, un volo di fantasia. Uno scenario inquietante. Abbiamo a disposizione uno spazio splendido, perché non sfruttarlo e valorizzarlo con i grandi eventi? Penso all'utilizzo che fanno del loro Anfiteatro romano Verona e Taormina. E mi chiedo perché noi dovremmo essere i parenti poveri».
Ma non c'è un problema legato all'incuria?
«Incuria perché ci sono erbacce che possono essere sfalciate in un paio di mattinate? Ci sono e questo è negativo. Ma ci si è dimenticati che prima che l'Anfiteatro fosse utilizzato e valorizzato con gli spettacoli era una discarica a cielo aperto, con rifiuti in ogni angolo. La frequentazione di migliaia di persone ci obbliga a tenerlo in ordine. Se non ci fossero più le manifestazioni, quel sito tornerebbe nell'anonimato a cui era stato condannato».
E l'idea della nuova arena-spettacoli a Calamosca?
«Ottima, ma non operativa prima del 2020. Ha presente quanto ci voglia per sbloccare una servitù militare? E per assegnarla, fare un progetto, una gara d'appalto, la consegna del cantiere e l'esecuzione dei lavori. E poi l'allestimento. Con i tempi medi della burocrazia italiana e dei lavori pubblici, se tutto va bene occorrono dieci anni e dieci milioni di euro. Nel frattempo rinunciamo ai grandi eventi? Sarebbe folle».
E allora qual è il futuro?
«È legato a un miglioramento delle infrastrutture dell'Anfiteatro. Valorizzando e favorendo la struttura in legno, anche del palcoscenico. Perché il legno rispetta l'ambiente, il fatto che sia deteriorabile è la miglior risposta a chi ha dubbi. Quando non servirà più lo potremo rimuovere e la struttura originaria non ne avrà sofferto».
Ma è vero che bisognerà spendere 200 mila euro per la manutenzione?
«Al mio collega dei Lavori pubblici ho suggerito di spenderne 700 mila. Mi spiego: visto che bisogna intervenire lo farei in maniera più definitiva possibile. Migliorando sensibilmente le strutture».
E lo spazio spettacoli del molo Ichnusa?
«È un'ipotesi più concreta rispetto a quella di Calamosca ma la definirei agghiacciante. Con tutti quei problemi di logistica, legati a traffico e sicurezza. E poi mi chiedo se ci siamo scordati che la vocazione di quella zona della città era legata a una passeggiata attrezzata. E sarebbe bello chiedere all'Autorità portuale, che non so a che titolo si occupa di infrastrutture per lo spettacolo, che fine ha fatto quel progetto».
C'è un problema tra lei e la commissione Cultura?
«Guardi, io mi sento sulla graticola da anni ma sono sempre andato avanti per la mia strada. Il mio operato è sotto gli occhi di tutti ed è questo quello che conta».
ANTHONY MURONI

25/03/2009