Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case popolari, moroso il 44% degli inquilini

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2009

Indagine. Cagliari è al terzo posto della classifica nazionale. Il canone mensile rende 81 euro al mese



Gli inquilini cagliaritani delle case popolari non pagano gli affitti. Non è una novità ma la conferma arriva anche da un'indagine Dexia-Censis-Federcasa, pubblicata ieri dal Sole 24 Ore: Cagliari figura al terzo posto della classifica nazionale con un tasso di morosità del 44 per cento, contro il 15,9 della media italiana.
La tabella è spuntata in occasione del dibattito alimentato dal ministro Brunetta che propone di vendere gli alloggi ex Iacp agli attuali inquilini a un prezzo molto conveniente calcolato in base al canone d'affitto: un'operazione da 20 miliardi di euro, considerando che in Italia ci sono 768 mila case popolari attualmente in locazione, ben 280 mila a Sud.
Il problema degli inquilini morosi è vecchio e più volte, ma inutilmente, l'amministrazione comunale ha tentato di affrontarlo: bisognerà vedere cosa si intende fare, quale soluzione il Comune abbia in mente, soprattutto in vista di una vendita degli alloggi dati in locazione.
In base ai dati il capoluogo sardo, che spicca per il basso indice (0,3 per cento) di occupazioni abusive, ricava mediamente dal canone d'affitto di un alloggio popolare 81 euro al mese, una rendita perfettamente in linea con la media nazionale (87 euro al mese). Chi sale in classifica occupando i primi posti sono invece Terni e Firenze, uniche città a superare i 120 euro mensili, al contrario di Latina che si accontenta di appena 39 euro al mese, conquistando il record della generosità.
Tra gli altri dati colpisce la stanzialità degli inquilini che, in quasi la metà dei casi, abitano in un alloggio popolare da più di 16 anni. Situazione comune anche a Cagliari. Tra questi assegnatari storici, poi, ce ne sono parecchi che abitano in una casa popolare pur avendo perso i requisiti di reddito, essendo migliorata la propria condizione economica: in questo caso - osserva il Sole 24 Ore - non viene messa in discussione l'assegnazione dell'alloggio ma naturalmente va considerato che per questi inquilini la svendita di Stato può trasformarsi in un affare.
Nella realtà, dunque, l'idea di vendere gli alloggi ex Iacp agli attuali inquilini non è facilmente praticabile e incontra diversi ostacoli politici, sociali e gestionali. Spetta alle singole amministrazioni comunali trovare la strada giusta, anche per riorganizzare una volta per tutte il mercato delle case popolari, protetto da pochissime regole.

24/03/2009