Rassegna Stampa

Il Sardegna

Consiglio, Lombardo presidente per l'Isola inizia l'era Cappellacci

Fonte: Il Sardegna
20 marzo 2009

Ai nastri di partenza. Seduta di apertura della quattordicesima legislatura dell'Autonomia sarda

La maggioranza fa quadrato sulla consigliera di Carbonia che la spunta al terzo tentativo

Alessandro Zorco alessandro.zorco@epolis.sm ¦

Bianca, bianca, bianca. Bianca. È quasi un mantra quello recitato da Felicetto Contu, chiamato a presiedere temporaneamente l'Aula per il tempo necessario all'elezione del presidente della legislatura numero 14. Nonostante gli accordi tra Forza Italia e An su Claudia Lombardo, i numeri per eleggere la consigliera di Carbonia non ci sono ancora. Nella coalizione la tensione è alle stelle. Soprattutto per la questione irrisolta del dodicesimo assessorato, quello all'Industria: la necessità, sorta in zona Cesarini, di far riapparire una poltrona e assegnarla a una donna ha rimesso in discussione gli instabili equilibri della maggioranza guidata da Ugo Cappellacci. Prima dell'inizio della seduta il governatore discute con Giorgio La Spisa. Poi, animatamente, con il coordinatore dei Riformatori sardi Michele Cossa. Ma l'accordo è ancora lontano. Allora, a scanso di equivoci, il Pdl decide di non forzare la mano. E nelle prime due votazioni, dove è necessaria la maggioranza qualificata (due terzi dell'intera assemblea nella prima, due terzi dei votanti nella seconda) anche i consiglieri di FI e An lasciano bianca la scheda. Solo alla terza, quando è richiesta una maggioranza assoluta, la coalizione si ricompatta. E sceglie Claudia Lombardo. Che diventa la prima donna presidente del Consiglio della storia dell'Isola.
SONO LE 11 meno un quarto quando il decano del Consiglio, il consigliere dell'Udc Felicetto Contu, apre ufficialmente la quattordicesima legislatura. Accanto allo scranno presidenziale siedono i consiglieri più giovani: Claudia Lombardo (FI), Matteo Sanna (An), Christian Solinas (Psd'Az) e Massimo Zedda (La Sinistra). Poi, ad uno ad uno, gli onorevoli sono chiamati a giurare fedeltà alla Costituzione e allo Statuto. Impegnandosi a svolgere il loro incarico nell'interesse del popolo sardo. Il primo è Ugo Cappellacci, cui seguono tutti gli altri. Da Tarcisio Agus (Pd) a Claudia Zuncheddu (Rossomori) che, in perfetto spirito sardista, risponde in limba: «giuru». Poi prima dei giuramenti dei ritardatari, l'Ufficio di presidenza sospende i lavori per stabilire le surroghe. E Alessandra Zedda e Eugenio Murgioni, prima e secondo dei non eletti, sono ammessi in Aula a sostituire Giorgio La Spisa e Antonello Liori, decaduti per aver accettato l'incarico di assessore.
«FACCIO UN APPELLO all'unità perchè questa sia una stagione di rinascita per la Sardegna», dice Felicetto Contu. La sua voce è rotta dall'emozione, anche perchè torna a sedersi sullo scranno più alto dell'Assemblea esattamente dopo 40 anni. «Ciascuno di noi ha una bandiera - dice - ma dobbiamo ricordare che vi è una bandiera comune e su questa bandiera c'è scritto Sardegna». Poi l'apertura delle urne. Una, due, tre votazioni. Alla fine abbracci (ma non di tutto il Pdl) per Claudia Lombardo. Che ringrazia per la fiducia e apprezza il gesto dell'opposizione di votare scheda bianca e non opporle un candidato. «È un atto politico di cui terrò conto per tutta la legislatura ». È l'ultimo atto della giornata di ieri. Per la verità era in programma anche la presentazione della Giunta, ma per cause di forza maggiore, in attesa della nomina dell'ultima assessora, è saltata a stamattina. ¦