Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Settemila in visita alle botteghe

Fonte: La Nuova Sardegna
10 marzo 2009

MARTEDÌ, 10 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari



Si è chiuso con successo Emporio Mediterraneo




CAGLIARI. Si è chiusa domenica nel quartiere fieristico la prima edizione dell’Emporio Mediterraneo. Settemila persone hanno visitato i laboratori con le lavorazioni di circa duecento artigiani provenienti da quindici paesi del Mediterraneo, compresa l’isola. La manifestazione, organizzata dall’assessorato regionale al turismo e all’artigianato con la Fiera Internazionale della Sardegna, per quattro giorni ha messo in vetrina le migliori competenze artigiane.
Le competenze legate agli antichi saperi, che si sono incontrate con 230 buyer arrivati da 24 paesi di tutto il mondo. L’evento, pienamente riuscito, era finalizzato a promuovere uno spaccato significativo e rappresentativo del tessuto produttivo del Mediterraneo: botteghe attive in tutti i settori dell’artigianato di qualità hanno trovato con “Emporio” un’occasione importante di visibilità sui mercati internazionali che gli operatori locali non si sono fatti sfuggire.
Ciascun buyer ha espresso in media una manifestazione di interesse verso quattro dei settori principali dell’artigianato presenti in fiera: ceramica, tessile, ferro, oreficeria, vetro, legno, coltelleria, edilizia. Complessivamente sono circa 900 le manifestazioni di interesse espresse dagli operatori di mercato.
Emporio Mediterraneo ha avuto anche una forte valenza culturale: popoli e tradizioni diversi si sono incontrati e hanno dialogato fra loro, lavorando fianco a fianco senza distinzioni geografiche, accomunati dalle tecniche di lavorazione.
Un esempio simbolico: artigiani israeliani e palestinesi hanno messo a confronto le loro abilità manuali, esaltandone le radici comuni, senza barriere linguistiche, politiche e culturali.
Significativa, infine, la parte convegnistica di “Emporio”, che ha approfondito temi legati alle tecniche artigianali e alla loro moderna applicazione e fatto emergere il Mediterraneo come crocevia di saperi e mercati sul quale far nascere nuovi processi di sviluppo economico fondati sulla cultura del saper fare.
Un incontro che si ripeterà probabilmente nei prossimi anni per consolidare rapporti e aprire nuove prospettive di mercato utili per il settore dell’artigianato sardo, a confronto con quelli degli altri paesi.