Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Spettacoli, il Comune punta sull'Anfiteatro

Fonte: L'Unione Sarda
10 marzo 2009

Eventi. L'amministrazione Floris conferma che utilizzerà le tribune in legno: vogliamo valorizzarlo

Con la primavera si ripropone il solito problema dell'assenza di spazi

Sull'utilizzo dell'anfiteatro romano per gli spettacoli nel recente passato si sono scontrati il Comune e la giunta regionale.
A due settimane dall'inizio della primavera a Cagliari entra nel vivo la programmazione di eventi musicali, spettacoli e manifestazioni che da maggio a ottobre richiamano in città migliaia di persone. E, puntuali come i flirt estivi delle soubrette, tornano le polemiche per i pochi spazi a disposizione di organizzatori e artisti.
Lo scenario indubbiamente con più appeal è quello dell'anfiteatro romano, ma adatti ai raduni con qualche migliaio di persone sono anche gli spazi ricavati all'interno del perimetro della fiera (fino a ottomila persone) e nella zona del molo Ichnusa (duemila). E non sono da trascurare i buoni risultati che, in un passato anche recente, hanno dato gli eventi organizzati nel parco di Monte Claro e al Poetto, con la spiaggia come teatro naturale delle esibizioni.
ANFITEATRO L'assessore comunale a Cultura e spettacoli Giorgio Pellegrini è intenzionato ad andare avanti nel progetto di valorizzazione dell'anfiteatro comunale, sul quale il Comune di Cagliari è più volte entrato in contrasto con la giunta regionale targata Soru. Il problema riguardava soprattutto le gradinate lignee sistemate una decina di anni fa dall'amministrazione allora guidata da Mariano Delogu e poi mai più rimosse. La Regione, con l'assessore alla Cultura Mongiu, aveva imposto la rimozione delle “gradinate”, entrando di fatto in rotta di collisione con l'amministrazione Floris: «La nostra città si è conquistata una sua centralità per quel che riguarda gli spettacoli estivi - dice l'assessore - e noi faremo di tutto per confermarla». Dal punto di vista operativo è la manager comunale Ada Lai a tracciare i tratti dei prossimi interventi: «All'anfiteatro sarebbe opportuno abbassare la platea per mettere in condizione gli spettatori di vedere anche i cunicoli sotterranei - sostiene - anche quest'anno siamo pronti a fare la nostra parte. L'anfiteatro va valorizzato, anzitutto dal punto di vista archeologico, consentendone la fruizione, con l'ausilio delle tecnologie adatte. Comunque noi, in ogni caso, siamo pronti a partire con la manutenzione straordinaria».
FIERA E MONTE CLARO Spettacoli di ogni tipo sono stati in passato e anche recentemente ospitati in altre strutture. All'interno del parco di Monte Claro, di proprietà della Provincia, fino al 2003 sono stati organizzati eventi che hanno richiamato fino a tremila persone. Ma le proteste dei residenti, infastiditi per l'alto volume e per il traffico impazzito, hanno suggerito di ripiegare altrove. Per le adunate lo spazio più adatto è senz'altro quello della fiera: là sono andati in scena spettacoli (Vasco Rossi e Fiorello su tutti) alla presenza di ottomila persone. Terminal crociere e molo Ichnusa, in attesa di lavorare con i passeggeri dei transatlantici attrezzati come villaggi-vacanze, hanno ospitato anche spettacoli e concerti, ma si tratta di strutture che possono contenere un numero limitato di spettatori. Fuori gioco il Sant'Elia: da quando sono state installate le tribune Innocenti non è più adatto a ospitare concerti e mega-raduni.
GLI OPERATORI Massimo Palmas, di Sardegna concerti, ribadisce la sua predilezione per l'anfiteatro romano: «Saremmo soddisfattissimi se venisse riaperto in tempi relativamente brevi - dice - è una struttura dove si respira un'atmosfera magica, capace di ospitare 4500 persone». Considerato che in un anno sono circa trenta gli eventi che vengono organizzati lì, si arriva a un totale di quasi 150 mila presenze. Gianfranco De Francisci, di Event group, ribadisce che «l'anfiteatro è insostituibile per il presente ma non trascurerei l'urgenza di pensare a una struttura che possa essere utilizzata anche durante l'inverno - ricorda - si è parlato di uno spazio da attrezzare nella zona di Calamosca. Non sarebbe male. Perché noi abbiamo bisogno di certezze per quel che riguarda gli aspetti organizzativi. Non si può vivere troppo a lungo nell'incertezza, anche perché c'è bisogno di muoversi per tempo nel contattare artisti e sponsor».
ANTHONY MURONI

10/03/2009