Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Marina Café Noir scopre il fascino di “Signora libertà”

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2015


Festival di letteratura La citazione di De André sarà la cifra della rassegna numero 13

 

 

 


“ S ignora libertà , signorina fantasia” cantava Fabrizio De André nel primo album fatto dopo il rapimento. Già, la fantasia, che il cantautore genovese contrabbandava spesso con “anarchia”. “Signora libertà” è il titolo scelto per la tredicesima edizione di Marina Café Noir, il primo dei festival letterari nati in Sardegna, le cui robuste radici sono nel quartiere della Marina. Qui tutto è iniziato, qui continua, nonostante le puntuali difficoltà (economiche e di attenzione politica) per rispettare l'appuntamento dal 3 al 6 settembre.
Ciò che non traballa è il fascino della libertà, per chi la sa gustare. «Non avevamo mai esplorato questa parola» confessa Giacomo Casti, attore, regista, una delle anime del Chourmo, l'associazione culturale che promuove la rassegna cittadina. «In tempi come questi - continua - era necessario esplorare questo territorio. Potremmo anche dire che questa avrà il tratto di un'edizione resistenziale ».
Spirito ben incarnato da Zerocalcare, al secolo Michele Rech, fumettista cresciuto culturalmente nei centri sociali, il giovane che ha raccontato a fumetti la battaglia di Kobane, la sorpresa editoriale del momento. Ci sarà Giancarlo De Cataldo che ha saputo vedere in anticipo in “Suburra” scritto con Carlo Bonini l'intreccio di malaffare e malcostume legato a Mafia Capitale. «Saranno nostri ospiti - proseguono i componenti del Chourmo - René Fregni, Silvano Agosti, Caryl Ferey, Andrea Staid, Gellert Tamas, Serge Quadruppani e Wolf Bukoski».
Dietro questo nome si nasconde l'autore di un blog sul cibo e di un libro “La danza delle mozzarelle” che mette a nudo i limiti di buone idee nate intorno all'alimentazione e sacrificate in nome del business. Che non ha risparmiato nessuno, neppure Slow Food «che sostiene la piccola bottega e poi la uccide con la grande distribuzione». Il principale imputato, manco a dirlo, sarà l'Expo. «Sono gigantesche manifestazioni che lasciano macerie, un po' come è capitato a Marsiglia, qualche anno fa capitale della cultura».
Se il dna del Marina Café Noir è alla Marina, il Chourmo si nutre di curiosità e di sperimentazioni. Così dopo l'esperimento di rendere pedonale lo spazio tra Castello e Villanova messo in atto nell'edizione 2014, ecco che il Chourmo Village ripianta le tende tra il Giardino Sotto le Mura e il Terrapieno: uno spazio di confine tra i quartieri Marina, Castello e Villanova di cui i cagliaritani si sono di recente riappropriati, dove è bello seminare libri e idee.
Tra le iniziative del Marina Café Noir, che collabora con Tuttestorie e con la rassegna di danza Asmed, ci sarà “Radio Sbarra”, frutto di un lavoro fatto all'interno del carcere di Buoncammino. Indizio sicuro dell'anima più autentica della rassegna che è quella di «raccontare storie e di aiutare la gente a farlo». Ci saranno dunque le vite di ex detenuti cucite insieme da un amico storico del Marina, Serge Quadruppani.
Come ogni festival che si rispetti, anche il Chourmo ha promosso una serie di anticipazioni prima dell'incontro di settembre. L'appuntamento è per venerdì alle 21, al Piccolo Auditorium di piazza Dettori con “L'isola di Antonio - Gramsci, la Sardegna e la memoria”, reading/concerto in omaggio a Gramsci con Giacomo Casti, Francesco Medda Arrogalla e Massimo Loriga, uno spettacolo realizzato dall'associazione Chourmo in collaborazione con Asmed.
Infine non mancheranno i tradizionali omaggi fatti ad autori cari e scomparsi. Se il calendario non è stato ancora definito nel dettaglio, e ieri si è indicata la strada e la cifra dell'edizione numero 13, è certo che il 6 settembre sarà il giorno di Sergio Atzeni, che in questa data moriva esattamente venti anni fa. «È un autore a noi caro. Accanto a lui, l'amatissimo Luigi Pintor, un cagliaritano del mondo, ma anche Pier Paolo Pasolini e Jean-Claude Izzo. Non mancherà l'omaggio a Eduardo Galeano, scomparso un paio di mesi fa». Uno scrittore che avrebbe apprezzato il Marina Café Noir.
Caterina Pinna