Rassegna Stampa

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San Michele-Is Mirrionis, tour tra le incompiute: parlano gli abitanti

Fonte: web Castedduonline.it
25 maggio 2015

 


Tante le opere che restano nel degrado. I residenti: "Non chiamatelo però quartiere di serie B". Il reportage di Alessandro Congia tra i lavori pubblici e privati dimenticati tra San Michele e Is Mirrionis


Autore: Redazione Casteddu Online il 22/05/2015 14:25

 

 

 


«Non chiamatelo Quartiere di Serie “B”, scrivete che ci vorrebbero maggiori servizi, strade e marciapiedi più puliti, più controlli, abbellimento di verde e giochi per i bambini e non vedere dopo alcuni metri erbacce e rifiuti e siringhe. I drogati? Quelli purtroppo ci sono eccome, pericolosi in parte, ma di loro non ci si può fidare, perché quando meno te lo aspetti ti aggrediscono; qui la maggior parte di chi ci abita è gente anziana, ma il rione ha voglia di rinascere, non vogliamo essere emarginati». Da San Michele, è un pò come girare in strada per “accaparrarsi voti e preferenze”, ma senza le vesti di un qualsiasi candidato politico, con tanto di santini e programmi elettorali.

 

Taccuino, reflex e occhiali da sole, da lontano ti scorgono in tanti e quasi nessuno storce il naso, perché la gente, quella del quartiere, è ospitale, a differenza di quanto si dice troppo spesso nei Quartieri “IN” della città: ti fanno salire a casa, ti parlano dei problemi veri vissuti anno dopo anno, i cronisti appaiono come portatori di notizie e sono per loro (per i residenti), un mezzo col quale poter dialogare con le Istituzioni, spesso o quasi assenti. A dirla tutta, da via Meilogu a Cagliari, le ruspe e gli operai hanno cominciato ad intravedersi da qualche tempo: dopo il giardino Mariposa, incastonato in via Gippi, (il bellissimo spazio verde attrezzato, inaugurato lo scorso anno dall’assessore Paolo Frau e dal sindaco Massimo Zedda), sarà la volta della piazza adiacente, sempre inserita nel progetto di riqualificazione delle aree verdi, voluto dall’Amministrazione Comunale: un lavoro di maquillage ambientalista che darà vita a nuovi alberi, manto erboso, panchine e fiori. Nelle strade vicine, gli amici felini la fanno da padrone: «Ci fanno compagnia – dice un’anziana signora affacciata sul balcone soprastante – almeno tengono lontani anche i topi». Ed è facile intuire che tra erbacce, rifiuti e degrado urbano, qualche odiato roditore abbia trovato alloggio almeno nei paraggi.

 

Se tralasciamo l’annoso problema di via Delle Langhe (l’enorme distesa di rifiuti pericolosi, regno incontrastato di zanzare e degrado ambientale), anche in via Mandrolisai, traversa via Abruzzi, c’è l’ennesimo pugno in un occhio: quella che sarebbe dovuta diventare una bellissima piscina comunale (oggi fantasma), inserita in un progetto milionario e che avrebbe dovuto trasformare il quartiere difficile di Cagliari in “un centro sportivo”, oggi appare solo come un enorme struttura che marcisce anno dopo anno; ma si sa, in Italia i fallimenti delle Imprese che devono realizzare le opere assegnate, svaniscono assieme ai sogni dei cittadini e questo è quello che si assiste tra erbacce, pezzi di motorini rubati e ancora siringhe. Si torna indietro, ripercorrendo per un tratto via Lucania e via Emilia, spesso alcuni piccoli cortili adiacenti ai portoncini dei condomini, vengono trasformati grazie al “fai da te del residente”: fiori e piante abbelliscono incredibilmente i marciapiedi facendoti ripensare che nel raggio di centinaia di metri c’è il bellissimo e mastodontico Parco di Monte Claro. Alcune signore in tenuta ginnica, sulla cinquantina, s’affrettano ad attraversare via Quirra: «Perché non va a vedere il campetto di via Cornalias – dice una di loro – l’ha visto? Quello dove giocavano i ragazzi. E’ uno schifo, ma non metta i nostri nomi, non vogliamo popolarità – conclude sorridente – speriamo che lo ripuliscano». Effettivamente nel percorrere il lungo tratto d’asfalto, prima di raggiungere la farmacia che fa angolo con via Cadello, dall’alto del 4° piano uno studente trasfertista (ma come lui anche gli altri vicini di casa), non godono certo di un bel panorama. Tra le due porte semi-nascoste di un pseudo campo da calcio “artigianale”, sterpaglie, rifiuti, laddove oggi si ricorda un misero campetto abbandonato da tutti e da tutto.

 

Un vero peccato, mentre di lì a pochi minuti a piedi, superata la rotonda che imbocca via Campania e Is Mirrionis, altro smacco agli occhi dei più: il mastodontico impianto sportivo del Cus ed il palazzetto, con annesso un ristorante-pizzeria e di fronte, sull’altro lato della strada, alcune case che si affacciano in uno sterrato dimenticato anch’esso da decine e decine di anni. E’ l’ex area del demanio militare, un tempo c’erano le caserme, ora abitazioni e chi ci abita fa spallucce:«Ora i terreni sono del Comune – dice un signore che percorre a zig-zag con la propria auto, evitando buche e voragini – eppure non vengono mai a pulire ed il bello – afferma – è che abbiamo paura che mettano fuoco, perché in mezzo a tutto quello schifo di sterpaglie ci sono le zecche». E da San Michele, almeno per ora è tutto, il breve tour urbano volge al termine. Si rientra nella cosiddetta “zona o area metropolitana”, tra la caotica Via Roma ed il Largo Carlo Felice, dove c’è tutta un’altra storia. Foto-Servizio del giornalista/fotografo, Alessandro Congia per www.castedduonline.it