Rassegna Stampa

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Sant' Avendrace, nuova scoperta: riaffiora un sepolcro di epoca romana

Fonte: web Castedduonline.it
30 aprile 2015

 


La scoperta da parte di un cittadino


Autore: Redazione Casteddu Online il 29/04/2015 13:06

 

 


L'Associazione Sardegna Sotterranea rende noto che a Cagliari, in viale Sant'Avendrace, è stata riscoperta da un cittadino Cagliaritano una vasta caverna con al suo interno grandi arcosoli per ospitare i defunti.

Secondo Marcello Polastri, chiamato dagli abitanti del quartiere per un sopralluogo, "si tratta di una preziosissima testimonianza del passato di Karales, città romana che ai piedi del colle Tuvixeddu ed appunto in viale Sant'Avendrace, conobbe la sua città dei morti, vasta necropoli".

A dar la notizia del ritrovamento è stata una persona che, per puro caso, ha scoperto la vasta cavità sotterranea sul retro di un locale (VIDEO) e preferisce mantenere l'anonimato.


Secondo Polastri invece, è importantissimo far sapere a tutti quel che di prezioso di cela sotto i nostri piedi "e per questa ragione abbiamo scritto alle competenti autorità".

L'ipogeo, molto grande, è riemerso dietro a una malridotta tenda, quando e lampade hanno illuminato un passaggio sotterraneo.

Poco oltre vasta sala scavata nella dura roccia e, all'interno dell'ipogeo che si addentra sotto i palazzi della zona, i letti di morte degli antichi.

Le pareti, interamente modellate nella candida roccia, destano stupore con una sequenza di grandi arcosoli: furono usati, nel lontano passato, per seppellire i cari estinti quando Cagliari diventava grande sotto il dominio di Roma.

Un sito remoto, dimenticato dall'uomo moderno o meglio, usato in gran segreto e sconosciuto ai più. Lo denota l'impianto elettrico costruito nelle oscurità della terra.

"La sepoltura è integra" afferma Polastri, autore di pubblicazioni sulla Sardegna, risparmiata dall'espansione edilizia, nascosta dentro un locale commerciale che, “per via della crisi economica” (ci è stato detto), "ha chiuso i battenti".

Durante l'ispezione di Sardegna Sotterranea è stato anche notato che un grande pilastro di cemento sorregge la volta della caverna. Ragnatele e tracce di stucchi antichi si alternano nel chiaroscuro della roccia.

Tracce di scalpello e sul pavimento una invasione di  grandi bidoni di latta. Appare chiaro che questa cavità è stata concepita come un ampio cubicolo sepolcrale e faceva parte della necropoli antica di Tuvixeddu, la città dei morti, alle porte della città dei vivi di allora. Forse il manufatto è coevo alla vicina Tomba di Attilia Pomptilla, la celebre Grotta della Vipera.

Gli arcosoli alle pareti, seppure invasi da parecchie masserizie, denotano l'uso funerario del luogo che a millenni di distanza dalla sua origine presenta gli incavi per deporre le salme.

Come sempre si fa in questi casi, oltre a firmare una segnalazione per informare lettori del sito www.sardegnasotterranea.org, l'Associazione ha anche inviato una segnalazione alla competente Soprintendenza archeologica allegando, quale omaggio per gli studiosi, alcune immagini realizzate dal fotografo Alessandro Congia. Ci piace considerarlo  un atto d'amore per la nostra città, Cagliari, la città del sole che presenta anche parecchi manufatti sotterranei. E non per questo... meno importanti.