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L'immagine simbolo della città che cade a pezzi è quella dell'auto schiacciata da un balcone in via Machiavelli. Sono passate solo poche settimane da quella che sarebbe potuta essere una tragedia, ma nessuno si trovava nell'abitacolo quando è caduta quella porzione di balcone.
Era il primo aprile e solo da qualche giorno erano potuti rientrare a casa i 76 inquilini del palazzo tra viale Trieste e via Roma a un mese e mezzo dallo sgombero per questioni di sicurezza. Le condizioni dei piloni alla base dell'edificio avevano fatto scattare l'allarme che aveva portato il 6 febbraio all'ordinanza urgente del sindaco che aveva imposto lo sgombero immediato e la chiusura al traffico di quel tratto di viale Trieste e dell'inizio di via Roma.
Mentre gli operai erano impegnati a mettere in sicurezza quel palazzo, il 24 febbraio in via dei Genovesi era crollata parte del muro di una casa che aveva travolto alcune auto in sosta, portando alla chiusura temporanea della strada di Castello. Appena cade molta pioggia o soffia forte il maestrale arrivano subito gli interventi dei vigili del fuoco, come è capitato il 6 ottobre scorso quando sono crollati cornicioni in via Manno e nel Corso, portando alla chiusura delle due strade. Il 9 settembre i calcinacci avevano colpito un'auto in piazza Pitagora dopo essersi staccati da uno dei grattacieli del Cep. Il 7 aprile 2014 le macerie erano cadute da palazzo Caide in via Sassari.
Marcello Zasso