Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

A cagliari e Carbonia I disegni del partigiano Bocchetta e l’opera di La Rosa e Tanchis

Fonte: La Nuova Sardegna
24 aprile 2015


di Daniela Paba

CAGLIARI La primavera porta un week-end d'inaugurazioni di esposizioni. La prima, che si è aperta ieri all'ExMa', accoglie “Equilibri Instabili” di Antonio La Rosa, artista poliedrico, diviso tra teatro e arti figurative. Il titolo fa riferimento alla precarietà dell'esistenza nel gioco di specchi tra la vita e l'arte. L'allestimento riunisce sculture, pitture, bozzetti, pensieri e azioni performative dell'autore che ha allestito uno “studio d'arte” dove potrà lavorare davanti ai visitatori, interagendo con loro per tutta la durata dell'esposizione, fino al 24 maggio. Antonio La Rosa, nato a Calasetta, presenta la sua produzione scultorea in ferro: opere che cercano la purezza delle forme nelle linee curve come i meridiani, sinuose come la vita, spezzate come il cuore. La pittura è fortemente timbrica, espressionista: scorci metropolitani in chiave esistenziale. La festa della Liberazione è anche l'occasione per ritrovare Vittore Bocchetta, scultore, pittore e intellettuale sassarese che, con Bobbio, ha fatto la Resistenza a Verona, dove era andato a studiare. “Vittore Bocchetta, Vita e Arte di un antifascista” è la mostra che s'inaugura al Ghetto questa sera alle 18, con la proiezione del documentario “Non Dimenticare” di Claus Dobberke e Stefan Mehlhom (2007), mentre il 2 maggio alle 18 c'è l'incontro con l'artista partigiano. Bocchetta, arrestato più volte, è stato torturato e deportato in Germania dove è sopravvissuto miracolosamente al campo Flossembürg e di Hersbruck, dove c'è oggi la sua scultura più celebre “Ohne Namen”. La mostra traccia la sua biografia intellettuale con disegni e collage che ritraggono episodi della resistenza a Verona, il carcere, la tortura, gli interrogatori, il lager e la liberazione. Una seconda sezione riguarda il periodo statunitense, durante il quale Bocchetta ha lavorat come pittore e scultore, sperimentando forme e materiali diversi nel suo atelier di Chicago. Domani alle ore 18,30, s'inaugura alla Miniera di Serbariu, nel Museo del Carbone, la mostra di Giò Tanchis, intitolata “Enigma Metafisico, Carbonia Abbacinante”, venti dipinti nei quali l'artista di Villacidro restituisce altrettante prospettive della città di fondazione, realizzate attraverso geometrie di sapore modernista, tra luci e ombre tagliate di netto nei colori piatti.