Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I luoghi della nostra memoria

Fonte: L'Unione Sarda
20 aprile 2015


LA CITTÀ NASCOSTA. Visite ai monumenti che raccontano l'architettura e la storia del '900

 

Anche la sede del Consiglio regionale tra le tappe di maggio

 



Il 9 e 10 maggio toccherà a Cagliari. Luoghi del ricordo e della cultura spalancheranno le porte ai visitatori: sarà la diciannovesima volta, tante quante sono le edizioni di Monumenti aperti. Tra le tappe proposte, la sede del palazzo consiliare della Regione in via Roma, opera che ha il tocco magico di Costantino Nivola. Lo scultore promosse la pavimentazione in granito (che definì lago salato ) per meglio inserire le sue sculture. Presentando nei giorni scorsi la manifestazione (appuntamenti fino al 31 maggio in 53 città, sette in più rispetto al 2014), il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ha sottolineato che il Palazzo di via Roma sarà “di nuovo aperto alla gente”, con una novità: i visitatori saranno accompagnati non da funzionari ma da studenti in un itinerario “che ha importanti aspetti architettonici e illustrerà le opere d'arte di diversi artisti sardi, come Costantino Nivola”.
L'EDIFICIO Il contributo di Nivola è legato all'installazione di sue statue e al progetto dell'assetto urbanistico della piazza sottostante il Palazzo che si affaccia su via Roma e il porto. L'edificio (inaugurato nel 1988) ha dato al Consiglio una sede definitiva. Nel 1949, quando fu istituita la Regione autonoma della Sardegna, l'assemblea scelse Palazzo Regio in Castello, ma l'esigenza di unire uffici e sala riunioni in una sede più funzionale spinse l'amministrazione a cercare una diversa soluzione. Questa fu trovata in un'area fra via Roma e via Cavour. Era il 1963, il Comune esaminò il progetto di Mario Fiorentino ma la bocciò: costruzione troppo alta, avrebbe oscurato il Castello. Il progetto fu modificato (abbassando il corpo centrale) e riproposto. Non che piacesse a tutti. Anzi, furono molti i mal di pancia, con argomentazioni varie. Una su tutte: il Palazzo si presentava, “troppo moderno” al cospetto di un antico quartiere come Marina. Il 13 dicembre 1988 l'inaugurazione.
CEMENTO Il Palazzo ha sei piani su via Roma e cinque sul lato di via Cavour, ha un'intelaiatura in cemento armato e vetro oscurato. Al centro della costruzione, sospesa su via Sardegna per consentire il passaggio ai pedoni, c'è la sala del Consiglio.
Se l'intero calendario di visite ha l'obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale sardo che attrae turisti, l'esigenza di coniugare il “tema turistico all'appropriazione territoriale” è stata sottolineata dall'assessore regionale al Turismo Francesco Morandi. Durante la presentazione della manifestazione l'assessore alla Cultura Claudia Firino ha precisato che Monumenti aperti “segna numeri in crescita” e che, a proposito del coinvolgimento degli studenti, da settembre prevede “di iniziare percorsi dedicati negli istituti superiori”. Il presidente Ganau si è soffermato sul fine settimana cagliaritano e ricordato il tema della rassegna: «La città del Novecento, con i luoghi e i personaggi che hanno caratterizzato il ventesimo secolo».
CONFERENZE In vista della scelta dei monumenti da aprire alle visite, al Ghetto (via Santa Croce in Castello) sono stati organizzati diversi incontri in un certo senso preparativi. Diversi gli studiosi e specialisti che hanno aderito al ciclo di conferenze organizzate da Imago Mundi. Antonia Giulia Maxia (Soprintendenza Cagliari e Oristano) ha raccontato Cagliari, sul tema “Incontri tra città e artisti nel primo Novecento”, mentre Simona Campus (Università di Cagliari) ha discusso dell'“Arte negli spazi della città contemporanea”. Se Maxia si è soffermata fra le altre cose su come il Novecento abbia cambiato la città, Simona Campus, illustrando la storia dell'arte della seconda metà del Novecento e della prima parte del nuovo secolo ha narrato del rapporto tra le opere e gli spazi. Non sono soltanto quelli classici - musei, gallerie - ma anche piazze, strade, edifici.
Pietro Picciau