Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Affari in picchiata ma anche lo spettro dei licenziamenti

Fonte: L'Unione Sarda
20 aprile 2015


La dura protesta dei commercianti

 


Meno trenta, anche cinquanta per cento. Nei casi peggiori, tra i circa cento commercianti e artigiani che gravitano attorno alla rotatoria di via Cadello, il fatturato è crollato fino all'ottanta per cento e qualcuno si è già arreso.
A due mesi dall'apertura del cantiere il gommista di via Santa Maria Chiara ha chiuso i battenti. Due giorni fa, una multinazionale cosmetica ha sospeso la fornitura di una farmacia, ben distante dall'epicentro dei lavori. Segno che l'ondata di crisi che ha investito il raggio attorno alla rotonda, si sta espandendo. E potrebbe diventare uno tsunami.
«Non chiediamo di chiudere il cantiere», precisano subito i portavoce delle aziende a rischio, «vogliamo soltanto che il progetto iniziale venga rispettato, quindi che si proceda a blocchi, per lasciare sempre aperto un collegamento tra Pirri e il resto della città: così come siamo, ci sentiamo ghettizzati». La protesta, pacifica ma sentita, martedì sotto il palazzo civico, ha visto uniti realtà artigiane a gestione familiare, il più piccolo negozio di via Santa Maria Chiara che in una settimana ha incassato otto euro, nomi storici, e solidi, del commercio locale. Legati dall'identità, forte, che da sempre accomuna i 32mila abitanti di una città nella città. Ancora più vicini ora, nel dramma quotidiano dei locali semivuoti, dei fornitori da pagare, dei lavoratori comunque da stipendiare.
I titolari hanno stretto i denti, i licenziamenti non superano le dita di una mano. Per ora.
«Se la situazione non cambierà», è l'annuncio, «calcoliamo cento, se non centocinquanta posti di lavoro persi entro i prossimi cinque mesi». Ogni giorno, la serranda si alza e scatta un nuovo round, del braccio di ferro tra paura del futuro e voglia di lottare. «Sembra sempre il pomeriggio di domenica, un deserto», il commento di un dirigente di un'azienda di bricolage, «i primi giorni uscivamo dal negozio e guardavamo fuori, pensando fosse accaduto qualcosa, ora abbiamo capito che il problema è uno soltanto: piuttosto che affrontare una gimkana di indicazioni, deviazioni e sensi unici, i clienti rinunciano e vanno altrove». Con buona pace di rapporti ventennali, investimenti in pubblicità e marketing. «Più tempo passa, più è difficile sperare di recuperare la clientela, che va fidelizzata giorno dopo giorno». L'associazione dei commercianti e artigiani lamenta anche il terrorismo psicologico dei cartelli elettronici, posizionati nei viali Poetto e Marconi e all'ingresso di Monserrato: chi li legge, dicono, non tenta nemmeno di entrare a Pirri. Prende la prima uscita possibile e se ne va da quella che, nata come rotonda, si è trasformata in girone infernale.
Clara Mulas