Rassegna Stampa

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Dopo gli attentati a Tunisi la Msc sceglie Cagliari. 32 approdi fino a novembre

Fonte: web SardegnaOggi.it
15 aprile 2015

 

Il gigante del mare sceglie il capoluogo sardo dopo aver annullato la tappa nel nord Africa: 32 approdi fino a novembre, previsti 130mila passeggeri. Gaffe all’esordio: smarriti i documenti di due ospiti e un giornalista.

 



CAGLIARI – L’atto terroristico avvenuto al museo del Bardo a Tunisi porta la Msc a dirottare le sue crociere al Porto cittadino per i prossimi otto mesi. Fino al prossimo novembre quattro sbarchi al mese della Preziosa – ritmo di uno alla settimana -  con la possibilità anche di essere il punto di partenza per i croceristi che vogliono fare un tour nel mar Mediterraneo. Sono ben 130mila i passeggeri previsti: tenendo conto delle quattordici tappe della Msc Armonia nel porto di Olbia, il movimento nell’Isola tocca quota 165mila unità. E proprio la nave lunga 333 metri e larga 38 ormeggiata a Cagliari può ospitare oltre 4300 passeggeri. Imbarchi previsti ogni martedì, sino al prossimo autunno inoltrato: il viaggio si snoda tra Palma di Maiorca, Valencia, Marsiglia, Civitavecchia e Palermo.

 

 

L’esordio a Cagliari viene ‘benedetto’ col classico cerimoniale del Maiden Call: è lo scambio di omaggi tra il Comando della nave e tutte le istituzioni locali. Dall’Autorità portuale osservano che “la scelta dell’Msc è legata a un caso fortuito, la speranza è che la compagnia di crociera possa innamorarsi di Cagliari e sceglierla come tappa fissa”.

LA GAFFE – Da Tunisi a Cagliari per motivi di sicurezza: i fatti di sangue avvenuti a Tunisi proprio mentre dei croceristi visitavano il più importante museo della capitale tunisina è un motivo più che valido per la deviazione. A Cagliari il vastissimo team di bordo dell’Msc dovrebbe comunque prestare più attenzione: alla fine del pranzo – l’ultimo appuntamento previsto nella visita – sono stati smarriti tre documenti di altrettanti ospiti. Una carta d’identità, una patente e un tesserino sono scivolati sotto la porzione iniziale di pavimento dell’ingresso, prima del metal detector. Un membro dell’equipaggio si è dovuto perciò calare in uno dei due stretti spazi che conducono al piano ‘sotterraneo’ della nave per recuperare i documenti. In un caso, tuttavia, la carta d’identità di un giornalista non è stata ritrovata. Non è certo la fine del mondo, ma lo spazio per raccontare la vicenda c’è davvero tutto.

Paolo Sebastian Rapeanu