Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La battaglia dei tesserini

Fonte: L'Unione Sarda
7 aprile 2015


Visite ed escursioni a pagamento nei siti culturali e archeologici, è polemica

 

Le guide turistiche: «Troppi abusivi e zero controlli»

 



In tempi di crisi, c'è una torta che fa gola: sono le escursioni guidate per i misteri di Cagliari. Il turismo sotto casa è in espansione costante: sempre più persone stanno scoprendo il gusto di conoscere la storia, i segreti, i tesori della città dove vivono. E siccome dove c'è domanda si crea un'offerta, ecco che ogni fine settimana, da parte di diverse associazioni (per citarne alcune: Amici di Sardegna, Sardegna sotterranea, Italia nostra, Sardegna da salvare, Aloe felice) e di singoli, fioccano le proposte: tour di Castello, delle chiese, di grotte e cripte, dei resti punici o di quelli romani del territorio. Il tutto ampiamente pubblicizzato tramite comunicati stampa, annunci sui social network e passaparola.
IL REGISTRO Tutto bene, se non fosse che fra le guide non tutte sono abilitate. Cioè non sono iscritte al Registro delle professioni turistiche della Sardegna e non sono in possesso dei tesserini con nome, cognome e foto rilasciati dalla Provincia di appartenenza. Le guide abilitate, ovviamente, si sentono vittime di concorrenza sleale e protestano: «Non passa giorno che non riceviamo segnalazioni e lamentele. Chiedere un contributo economico a chi partecipa a tour guidati a pagamento da parte di guide non iscritte all'albo - spiega Marcello Polastri, guida abilitata e responsabile dell'associazione Sardegna sotterranea - potrebbe esporre alla contestazione del reato di abuso della professione».
MULTE Niente di nuovo sotto il sole: succede nei più importanti siti archeologici, di interesse artistico e naturalistici dell'isola. E se nelle grande città d'arte (Roma, Firenze, Venezia) e nei siti più frequentati (Pompei) i controlli, di competenza di Guardia di finanza e Polizia municipale, sono serrati e le multe vanno da 150 a 3.000 euro, in Sardegna non succede altrettanto. «Da qui - prosegue Polastri - il nostro appello affinché le forze dell'ordine possano vigilare e contrastare energicamente questo andazzo: sarebbe bello se Cagliari facesse da apripista in Sardegna».
POLIZIA MUNICIPALE «Qualche controllo in passato è stato fatto», afferma il comandante della Municipale, Mario Delogu: «Ma l'esito è sempre stato negativo. Non ci risultano visite a pagamento. A volte le visite guidate erano attività associative ed erano gratuite, riservate agli iscritti, con qualche studioso che si prestava, a puri scopi culturali, a fare da guida». Ma Polastri avvisa: «La formula dei tour guidati associativi, spesso, è solo un modo di mascherare le visite a pagamento».
«STUCCHEVOLE» Angelo Pili, di Aloe Felice, è una delle guide più attive a Cagliari: una o due escursioni a settimana. Tuttavia non è iscritto al registro regionale delle professioni: «Conosco già queste polemiche, le trovo stucchevoli. Mi spiace, sono le solite cose da pocos, locos y malunidos . Ma preferirei che tutti ci si mettesse a lavorare seriamente. Io sono guida ambientale-escursionista del Centro sportivo educativo nazionale, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni. Ho il tesserino, a disposizione di chi volesse controllare. La mia esperienza è venticinquennale: ho fatto battaglie per il territorio, quando sono nato professionalmente, tanti di quelli che oggi si lamentano non esistevano nemmeno. Io studio, mi documento, propongo cose che altri non fanno: e le persone vengono».
M. N.