Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

LIRICO. Marianna Vasileva Quel violino (senza fortuna) per Cajkovskij

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2015

 

U na tiepida accoglienza, quella riservata alla giovane violinista russa Marianna Vasileva da parte del pubblico del Teatro Lirico di Cagliari. Sulla sua interpretazione del Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 35 di Petr Il'ic Cajkovskij, si è aperto il sipario, venerdì scorso (replica sabato), per il terzo appuntamento con la Stagione Concertistica 2015. Tiepida, come l'accoglienza che al concerto fu riservata dal pubblico viennese per la prima esecuzione del violinista Adol'f Brodskij, nel 1881.
Unico concerto per violino scritto da Cajkovskij, considerato uno dei capolavori della letteratura violinistica e nato in uno dei periodi più fecondi della creatività del genio russo, fu inizialmente stroncato dalla critica ostile del brahmsiano Eduard Hanslick, contrariato dalla ricerca di nuova vitalità espressiva, valutata invece come indice di antimusicalità e carenza di gusto. Della Vasileva colpiscono la tecnica ed il virtuosismo estremo, tipici della scuola russa. Convincono meno alcune incertezze nel primo movimento e le scelte agogiche, talvolta esasperate, che hanno inevitabilmente creato evidenti difficoltà d'insieme. Così come la qualità del suono, talvolta schiacciato e quasi aggressivo. L'improvvisa rottura di una corda, ha poi costretto la solista ad una breve interruzione dell'esecuzione perché avvenisse lo scambio di strumento con il violino di spalla. Con il quale ha dato però prova, nella repentina ripresa, di grande duttilità e padronanza pur su un violino non suo. Un'interpretazione nel complesso non particolarmente coinvolgente, in cui non appaiono sufficientemente approfondite indicazioni e potenzialità espressive della partitura. La compagine orchestrale, guidata dal gesto chiaro di Joachim Jousse, ha mostrato maggiore sicurezza, un buon amalgama timbrico e sapiente gestione delle dinamiche nella seconda parte del programma. Tra le vivaci trame e gli accesi colori della Sinfonia n. 8 di Dvorák, musica popolare, caratteristica degli autori slavi. Influenza manifesta nei frequenti rimandi ai temi di ispirazione folklorica, presenti nelle frasi di grande intensità degli archi, e nei richiami agli elementi della natura proposti dai legni.
Luisa Sclocchis